La nuova Melegatti, sorta dopo il fallimento, si prepara a una corsa contro il tempo per produrre e confezionare il pandoro - il prodotto simbolo - in tempo per Natale....
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In un'intervista al Corriere della Sera spiega i punti di forza della nuova azienda: «L’attaccamento mostrato da dipendenti e consumatori al marchio è stato straordinario. Abbiamo appena rilevato la società dal fallimento (il 28 settembre per 13,5 milioni) ma questo è il nostro primo impegno. Faremo di tutto... Avevamo guardato a Melegatti un paio d’anni fa. Ma non c’erano le condizioni. Qualche mese fa abbiamo deciso che era arrivato il momento. Ora produzione e attività nell’imballaggio si potranno integrare».
I marchi italiani del settore sono già diversi, da Bauli a Paluani, e il tempo stringe. Manca poco più di due mesi al 25 dicembre, ma Spezzapria non vuole commettere errori: «Ci prenderemo ancora un po’ di tempo per valutare bene la situazione degli impianti. Partiremo con un prodotto semplice, puntando sulla qualità delle materie prime. Grazie alla dedizione dei lavoratori in questo mesi, il lievito madre è ancora intatto. La nuova Melegatti saprà valorizzare il marchio facendo dell’eticità uno dei suoi punti di forza. Puntiamo a un target medio-alto».
Dopo il fallimento il pensiero va alle tante persone che hanno perso il lavoro. «Stiamo verificando con quante persone ripartire. Ma a regime l’obiettivo è riportare Melegatti ai livelli di produzione precrisi», conclude. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico