Melegatti in cassa integrazione Favola finita, bloccata la produzione

Melegatti, torna l'incubo della cassa integrazione nonostante il boom di vendite
VERONA - Una vera e propria doccia fredda per i lavoratori:   nonostante la grande campagna social per salvare l'azienda  e l'investimento di un fondo...

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VERONA - Una vera e propria doccia fredda per i lavoratori:   nonostante la grande campagna social per salvare l'azienda  e l'investimento di un fondo maltese che ha permesso alla Melegatti di riavviare la produzione di panettoni e pandori in vista del Natale, il destino sembra essere quello della cassa integrazione.




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Il Cor Sera rivela infatti che l'azienda ha già comunicato ai sindacati la decisione. Maurizio Tolotto, della Fai-Cisl di Verona, ha dichiarato: «Questo è frustrante per tutti i lavoratori, siamo spiazzati. Eravamo convinti che si potesse già pensare alla campagna e alla produzione delle colombe pasquali, ora vigileremo con attenzione sulle prossime scelte dell'azienda».

La situazione di Melegatti è molto delicata: il 7 novembre scorso è stata depositata in tribunale a Verona la proposta di ristrutturazione del debito. Da quella data, quindi, entro quattro mesi (più due di eventuale proroga) la Melegatti deve pensare ad un piano di rientro dei debiti pensato per ciascun creditore. Il piano va accettato, entro quella scadenza, dai creditori che detengono il 60% del debito totale; in caso contrario, sarà fallimento.

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PRODUZIONE FERMA? Così la produzione attualmente è ferma ma in vista della campagna pasquale (che dovrà essere approvata dal Tribunale) una parte degli operai potrebbe comunque essere impiegata. Intanto nei giorni scorsi è stato saldato a tutti i lavoratori lo stipendio del mese di novembre con un rateo anche sulla quattordicesima, mentre il periodo seguente viene pagato di settimana in settimana, versando il 25% del salario, sempre sotto il controllo del Tribunale. Restano le mensilità arretrate di agosto, settembre e ottobre. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico