Medico di base va in pensione e distrugge il telefono a mazzate in piazza: «Lavoravo 16 ore al giorno, ora basta»

Medico di base va in pensione, fa un rinfresco con tutti gli ex pazienti e distrugge il telefono a bastonate
In pensione dopo 39 anni di lavoro, ha voluto sfogarsi con un gesto liberatorio. Ugo Gaiani, che negli ultimi 33 anni ha lavorato a Guastalla, in provincia di Reggio...

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In pensione dopo 39 anni di lavoro, ha voluto sfogarsi con un gesto liberatorio. Ugo Gaiani, che negli ultimi 33 anni ha lavorato a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, come medico di base (dopo che nei primi sei anni aveva lavorato in guardia medica tra Appennino Reggiano e Modenese, in particolare a Riolunato), era stanco di lavorare: per questo è andato in piazza davanti ai suoi ormai ex pazienti, ha preso il suo cellulare e lo ha spaccato a bastonate.

Stalking ripetuto nei confronti della sua dottoressa: nei guai un anconetano di 42 anni

 

Medico va in pensione e distrugge il telefono

Un momento liberatorio, come racconta Qn-il Resto del Carlino, che ha organizzato il medico stesso venerdì scorso, nel suo ultimo giorno. Ha chiamato pazienti e amici abbracciandoli uno ad uno, offrendo loro una festicciola con rinfresco d'addio. Infine il colpo di scena: con maglietta dei San Antonio, cappellino da battitore e mazza da baseball, il medico ha distrutto simbolicamente il telefono dell'ambulatorio. «L'ho fatto - ha spiegato il dottor Gaiani - perchè negli ultimi anni la reperibilità era diventata un incubo, dallo stress a tanti problemi che hanno influito sulla mia condizione generale».

Le difficoltà lavorative

Una riflessione che tocca le tante difficoltà che sta attraversando la categoria dei medici di base in tutta Italia. «Sono arrivato a lavorare 16 ore al giorno, dormendo poco la notte. Ma più che la pandemia e il lockdown, diciamo che il peggio è arrivato col post Covid - ha continuato - La gente in generale è diventata più cattiva, più maleducata. Molti rapporti si sono incrinati, l'emergenza sanitaria ha cambiato le persone. In peggio. Pazienti sempre meno pazienti, il nostro lavoro non bastava mai». 

 

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Corriere Adriatico