PADOVA - Non c’è solo la guarigione, inspiegabile anche a detta dei medici, di Kairyn. Di miracolo potrebbe essercene pure un altro, verificatosi a poco tempo di...
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La vicenda è iniziata a gennaio dello scorso anno, quando l’uomo, come lui stesso ha riferito a padre Enzo Poiana, è andato a visitarsi perché la moglie non riusciva a rimanere incinta. La donna si era a sua volta sottoposta a tantissimi esami, ma era sempre risultato che non aveva problemi. Il motivo dell’infertilità è invece emerso chiaramente dai referti del consorte: sterilità assoluta, senza nessuna possibilità, neppure la più remota, di procreare.
I due, a questo punto, hanno pensato all’adozione, decidendo, però, di fare prima un percorso di consolidamento di coppia: erano credenti, ma non frequentavano più di tanto le chiese. E così hanno iniziato ad andare nella Basilica del Santo. Un giorno l’uomo ha deciso di confessarsi a padre Francesco Ruffato. Marito e moglie hanno seguito i suoi suggerimenti e ricevuto la benedizione assieme alle altre coppie sterili e hanno chiesto la grazia di poter diventare genitori.
Nei giorni successivi sono andati a Roma con l’intenzione di vedere pure Papa Francesco. Quando sono tornati, nella cassetta delle lettere hanno trovato l’agenda del Messaggero e un’immagine di Antonio, che hanno riposto in un cassetto. Qualche giorno dopo la donna ha scoperto di essere incinta. «Non ci credevano - racconta padre Poiana - Il test di gravidanza li ha visti felicissimi. Hanno subito avuto la certezza che fosse stato Sant’Antonio a mandargli il bambino e che poi, per far capire che l’intercessione era stata sua, e non del santo Padre, gli aveva fatto trovare nella cassetta postale il suo santino... Qualche settimana fa è nato Giovanni e adesso verranno in Basilica con quel piccolo che hanno tanto atteso e che ormai non speravano più di avere».
A introdurre la consuetudine di celebrare una messa per le coppie sterili, e per quelle che già attendono un bebè, era stato proprio padre Poiana, poco dopo il suo insediamento. «Con tanti sposi che arrivano speranzosi da tutta Italia, è sempre un momento molto commovente - annota -. Come lo è stato domenica per il battesimo di Kayrin, davanti a un migliaio di persone che hanno applaudito questa bellissima bambina guarita da una malformazione e nata sana grazie a Sant’Antonio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico