Chef uccide e cucina la moglie poi chiama l'elettricista: la telefonata

Marcus Volke e Mayang Prasetyo
ROMA - Ha ucciso la moglie, poi l'ha tagliata a pezzi e in parte cucinata facendone un brodo, in parte conservata in frigorifero. È la macabra storia di Markus...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Ha ucciso la moglie, poi l'ha tagliata a pezzi e in parte cucinata facendone un brodo, in parte conservata in frigorifero. È la macabra storia di Markus Volke, 28enne australiano responsabile della morte della transgender indonesiana Mayang Prasetyo, che aveva sposato un anno prima. L'uomo, dopo l'omicidio avvenuto nel 2014, si è tolto la vita, ma nel corso delle indagini è emerso l'audio di una telefonata che è stata fondamentale per determinare la sua colpevolezza. 




Con fredda lucidità, il giorno dell'omicidio Volke ha telefonato a un servizio di elettricista 24 ore per chiedere la risoluzione di un problema. L'uomo ha spiegato che mentre stava cucinando del brodo sul suo fornello elettrico la gorssa pentola si è rovesciata riversando il suo contenuto su fornelli e forno, e provocando un corto circuito.



La telefonata è stata accolta da Brad Coyne, che ha raggiunto l'appartamento di Tenerife, quartiere di Brisbane, in Australia. Il padrone di casa si è scusato per l'odore ma si è giustificato dicendo che stava cucinando brodo di maiale. L'elettricista ha notato alcune cose che l'hanno insospettito in casa,  come bottiglie di candeggina, sacchi della spazzatura e guanti di gomma. Una volta fuori Coyne ha avvisato il portiere, che ha poi chiamato la polizia.

All'arrivo degli agenti, Volke ha chiesto loro di attendere prima di entrare affinché lui avesse il tempo di legare i cani: in realtà l'omicida si è tagliato la gola per poi scappare a nascondersi in un cassonetto dei rifiuti in strada, dove è morto dissanguato. Una volta in casa, la polizia ha trovato resti umani nell'armadio del bagno, vicino alla lavatrice, e i piedi di Mayang che fuoriuscivano da una pentola.

  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico