Marco, morto a 6 anni sulla minimoto Il padre insultato sui social network

Marco, morto a 6 anni
VIADANA - Il dramma di domenica 10 luglio sarà difficile da dimenticare: Marco Scaravelli, un bimbo di appena 6 anni, è morto nel Racing Park di Viadana (Mantova)...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VIADANA - Il dramma di domenica 10 luglio sarà difficile da dimenticare: Marco Scaravelli, un bimbo di appena 6 anni, è morto nel Racing Park di Viadana (Mantova) mentre era in sella alla sua minimoto.


Il bimbo ha perso la vita davanti agli occhi di suo padre Cristian. Dopo la diffusione della notizia moltissimi lettori hanno espresso la loro indignazione, giudicando l'età di Marco troppo giovane per cavalcare un motociclo, anche se in versione ridotta.



In tanti, tantissimi, si sono scagliati con parole dure sui social network verso il padre del bimbo, dedicandogli insulti di ogni tipo. Ma lui, un uomo di circa 40 anni ha voluto raccontare a tutti come sono andate veramente le cose, in quella domenica di luglio che mai e poi mai riuscirà a cancellare. Lo ha fatto in un'intervista riportata dal Corriere: "Marco giocava a calcio, a tennis, a basket, amava il nuoto - ha ammesso Cristian -. Non era un baby pilota, come dicono. La verità è che io gli ho regalato un corso di cinque lezioni per il suo sesto compleanno e al termine della seconda, quando la moto era già spenta, è successa la disgrazia…".



Una scena drammatica dettata dal caso: "Ho tirato la cordina per riaccendere la moto - aggiunge Cristian -. Quel giorno faceva un caldo bestiale e volevo evitare di spingerla fino al gazebo che era a una quarantina di metri. Marco è saltato su e ha iniziato ad accelerare. La moto è partita, lui si è sbilanciato all’indietro, spaventato. E così è andato al massimo. Ha sfiorato un bambino, poi una transenna e poi dritto sulla piantana in ferro del cancello, dove ha battuto la testa…Ha perso i sensi e non si è più svegliato".



Nelle ore successive alla tragedia sui social si è scatenata una vera e propria caccia al colpevole, individuato proprio nel padre del bimbo, bersagliato con commenti di ogni tipo: "Non si fa andare un bambino di sei anni in moto", scrive qualcuno. "Non è possibile morire per colpa dei grandi".  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico