Dolori alle mani e ai piedi e rigonfiamenti anche di modesta entità a queste articolazioni, associati alla sensazione di rigidità al mattino, che può durare...
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A fornire il quadro è il presidente della Società italiana di reumatologia (Sir), Luigi Sinigaglia. «Oggi sappiamo che ogni strategia terapeutica è tanto più sicura di darci dei risultati quanto più precocemente viene messa in atto- spiega Sinigaglia- è fondamentale fare una diagnosi molto rapida per poter istituire una terapia adeguata». In Italia la prevalenza della malattia è stimata in oltre 400mila casi. «L'artrite reumatoide - aggiunge Sinigaglia - colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini, quindi è soprattutto nelle donne che bisogna fare riferimento a questi campanelli di allarme».
C'è poi un'altra patologia importante: la spondilite anchilosante, che colpisce circa 600 mila persone. «Per quanto riguarda la spondilite e in generale quel gruppo di malattie chiamate spondiloartriti - evidenzia l'esperto - il campanello di allarme più importante è il mal di schiena.
In questo caso ad essere più colpiti sono gli uomini, con un rapporto di 7 a 3,8 a 2 rispetto alle donne. Quello che accomuna entrambe le malattie e' che colpiscono tipicamente giovani, nel pieno dell'attività lavorativa, incidendo sulla qualità di vita. Poi ci sono sintomi di allarme generici che devono fare pensare a una malattia reumatica: febbre persistente, dolori articolari che si spostano da un'articolazione all'altra, il fatto che la cute improvvisamente dimostri un'eccessiva sensibilità all'esposizione al sole.
Nell'anziano la cefalea, che può far pensare all'arterite temporale, o dolori contemporaneamente alle spalle e alle anche, possibile spia della polimialgia reumatica. «Il primo passo verso una diagnosi precoce è un autovalutazione del paziente- conclude Sinigaglia- oggi in reumatologia sono stati fatti grandissimi progressi e si sono raggiunti risultati fino a 15 anni fa insperati, abbiamo delle armi terapeutiche molto potenti in grado di condizionare in maniera decisiva l'evoluzione di queste malattie». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico