ROMA - Sono passati quasi 50 anni dalla faticosa introduzione del lupo tra le specie protette nel nostro Paese. 46 anni, per la precisione. Molti di più dalla stesura di...
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Dopo aver mangiato la nonna, sembra proprio che il lupo cattivo sia tornato a terrorizzare quel borghetto. Mandrie e greggi attaccate. Allevatori terrorizzati. Interi territori in mano ai lupi, tanto che, dicono le competenti autorità, le aziende agricole chiudono o non aprono. Detta così la situazione rasenta una vera e propria emergenza. Branchi di lupi famelici stanno distruggendo l'economia agricola tanto da far scendere in campo Regioni e Ministero competente. E allora, la parola al Ministro: "Nessuno vuole ammazzare i lupi". E poi, "il problema del lupo è ormai evidente. Mi rifiuto di affrontarlo solo con la pancia". E ancora, " in certe zone la presenza del lupo è diventata un rischio per le attività agricole". E infine, "la 22a azione prevede che sia permesso il prelievo di un massimo del 5% del numero complessivo di questi animali sul territorio nazionale. Se non facciamo questo il bracconaggio diventerà lo strumento di tutela degli agricoltori", firmato Ministro Galletti.
Nessuno vuole uccidere i lupi, ha detto il Ministro, solo "prelevarli" per un massimo del 5%.
Corriere Adriatico