Il principe Andrea ammette la denuncia per molestie sessuali: si sblocca il processo

Il principe Andrew ammette la denuncia per molestie sessuali: si sblocca il processo
Il principe Andrew ha riconosciuto, tramite il suo avvocato, di essere stato denunciato da Virginia Roberts Giuffrè, la donna che lo accusa di avere avuto...

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Il principe Andrew ha riconosciuto, tramite il suo avvocato, di essere stato denunciato da Virginia Roberts Giuffrè, la donna che lo accusa di avere avuto rapporti sessuali con lei nel 2000, quando era ancora minorenne. Si elimina così un ostacolo che aveva bloccato i procedimenti legali per diverse settimane.Il principe era già stato intimato dal giudice di New York di smetterla di scappare e di farsi finalmente consegnare gli atti del processo.

Il giudice Lewis Kaplan aveva difatti sentenziato che la consegna degli atti agli avvocati di Los Angeles del Principe andava considerata legale. Andrew sosteneva di non avere autorizzato i difensori a ricevere le carte. Il riconoscimento ora è stato confermato in un accordo congiunto firmato da un avvocato del principe, approvato da un giudice federale di Manhattan ed entrato negli atti del tribunale pubblico.

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Presentare una causa a un imputato è di solito una questione di routine, ma può essere più complicato quando il soggetto in questione risiede al di fuori degli Stati Uniti. Un giudice deve essere sicuro che l'imputato sia stato adeguatamente informato delle accuse e che abbia a disposizione un ragionevole periodo di tempo per poter rispondere. Gli avvocati della Giuffre avevano detto al giudice di aver provato a consegnare le carte ad Andrew in molti modi.

 

L'avvocato del principe, che ha firmato i documenti per conto di Andrew, riconoscendo di fatto che il reale fosse a conoscenza della causa, aveva sostenuto in un'udienza preliminare che l'accusa della donna fosse «infondata e potenzialmente illegale». Alla fine del 2019, Andrew ha detto al programma "Newsnight" della BBC di non aver mai fatto sesso con Giuffre, affermando laconicamente: «Non è successo». Brettler aveva poi fatto la sua mossa, sostenendo che Andrew non poteva essere citato in giudizio perché una precedente causa negli Stati Uniti lo assolveva «da ogni responsabilità». Ma ora, dopo anni, il processo sembra essersi sbloccato. E ciò potrebbe davvero comportare conseguenze imprevedibili. 

 

 

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Corriere Adriatico