Gioco legale, con le sale chiuse boom di attività clandestine: se ne scopre una ogni tre giorni

Gioco legale, con le sale chiuse proliferano le attività clandestine: ogni tre giorni ne viene scoperta una da Nord a Sud
ROMA - Con il gioco legale 'in lockdown', tra sale chiuse e restrizioni, in Italia proliferano le attività clandestine e illegali. Ne viene scoperta, da Nord a Sud,...

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ROMA - Con il gioco legale 'in lockdown', tra sale chiuse e restrizioni, in Italia proliferano le attività clandestine e illegali. Ne viene scoperta, da Nord a Sud, una ogni tre giorni e il dato, tra l'altro, non tiene conto del sommerso. È un fatto allarmante, quello che emerge a partire dalle operazioni di contrasto all'illegalità dal febbraio 2020 a oggi, e dall'analisi condotta dalla Luiss Business School sul volume d'affari di giochi e scommesse: quello legale si è notevolmente ridotto, tutto a vantaggio delle attività illegali.

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Le violazioni accertate, in 416 giorni, sono 145: una ogni tre giorni, ma per essere precisi anche meno (2,87). Il dato si basa sulle operazioni da parte di carabinieri, polizia, Gdf e Adm e non tiene conto di quel sommerso che, inevitabilmente, sfugge al controllo sul territorio. È lecito pensare, quindi, che le attività di scommesse clandestine siano molte di più in Italia ed è indubbio che la chiusura delle agenzie legali a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia abbia alimentato notevolmente il fenomeno.

 

 

Secondo la ricerca della Luiss Business School, infatti, nel 2019 l'industria del gioco legale aveva un valore di spesa pari a circa 19,4 miliardi di euro, che si è però ridotto di un terzo nel 2020. Senza le attività legali regolarmente aperte, molti italiani, anche per ludopatia ma non solo, hanno iniziato a rivolgersi a centri clandestini, spesso gestiti, a vari livelli, dalla criminalità organizzata, ben radicata su tutto il territorio italiano. Le conseguenze si riflettono anche sulle casse dello Stato, con il gettito fiscale di questo settore che dagli 11,4 miliardi di euro versati all'erario nel 2019 è calato nel 2020 del 41%, assestandosi a 6,7 miliardi.

 

Anche e soprattutto nel settore dei giochi e delle scommesse si registra quindi da un lato un effetto drammatico su coloro che operano legalmente, dall'altro prolifera il giro d'affari illegale, gestito molto spesso dalla criminalità organizzata. Un allarme che, nel gennaio scorso, era stato lanciato anche da Federico Cafiero De Raho. «È necessario incrementare il gioco legale per sottrarre risorse alla criminalità organizzata e monitorare in modo puntuale tutta la filiera. Molteplici inchieste hanno dimostrato quanto il gioco illegale sia un indotto gestito dalle mafie e dalla ’ndrangheta» - il monito del procuratore nazionale antimafia - «Per questo occorre rafforzare la rete di controllo anche online per riuscire a determinare una rete di monitoraggio coordinata».

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Corriere Adriatico