Ingegnere ucciso sotto casa, preso il fratello: lavorava in bar di Siviglia

Ingegnere ucciso sotto casa a Napoli, il fratello preso in Spagna. Lavorava in un bar di Siviglia
NAPOLI - Svolta sul caso di Vittorio Materazzo, l'ingegnere 51enne ucciso a coltellate sotto la propria abitazione in viale Maria Cristina di Savoia il 28 novembre del 2016 a...

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NAPOLI - Svolta sul caso di Vittorio Materazzo, l'ingegnere 51enne ucciso a coltellate sotto la propria abitazione in viale Maria Cristina di Savoia il 28 novembre del 2016 a Napoli. Il fratello Luca, accusato di omicidio, è stato catturato a Siviglia. L'uomo era latitante da un anno, in fuga dal dicembre 2016. 

 
E' stata la Polizia Spagnola a catturare Luca, nato a Napoli nel 1981, destinatario di un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 21 dicembre 2016 dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, ritenuto responsabile di omicidio premeditato.

Le indagini svolte all’epoca dei fatti dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, avevano permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico del catturato per l’omicidio del fratello. Il latitante è stato rintracciato nella citata città iberica durante un controllo di una pattuglia dell’Udyco Grupo III all’interno di un bar centrale dove il Materazzo lavorava come cameriere.

L’indagato, già colpito il 16 dicembre 2016 da un fermo d’indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica, era riuscito a sottrarsi al provvedimento restrittivo facendo perdere le sue tracce; era stato localizzato l’ultima volta il 10 dicembre 2016 a Napoli, da dove, si era spostato in bus verso Genova, molto probabilmente per abbandonare il Territorio Nazionale.

Il provvedimento restrittivo venne immediatamente esteso in campo internazionale, nei circuiti Interpol e Shenghen; tali canali di cooperazione internazionale di polizia vennero subito attivati, avviando un costante flusso informativo, in particolare con i collaterali organismi investigativi dei paesi ove le investigazioni e gli accertamenti anche tecnici segnalavano la possibile presenza del Materazzo. Nello specifico, furono richieste mirate ricerche in Spagna, Francia e Inghilterra.

Le attività investigative finalizzate alla sua cattura, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, sono state svolte incessantemente da questa Squadra Mobile, nonché dal R.O.S. e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza partenopea.

Durante la serrata attività investigativa tesa alla cattura del latitante tutto il mondo relazionale del Materazzo era stato costantemente monitorato e scandagliato, costringendolo probabilmente ad isolarsi, a recidere ogni tipo di rapporto con parenti e conoscenti, per non consentire agli investigatori di localizzarlo.


Nelle prossime ore verranno avviate le procedure conseguenti all’esecuzione del mandato d’arresto europeo, finalizzate alla consegna del latitante alle Autorità italiane. 

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Corriere Adriatico