FORLI' - La Procura di Forlì ha chiesto il rinvio a giudizio per i due genitori della ragazza di 16 anni che a giugno 2014 si uccise, gettandosi dal tetto di un liceo...
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Secondo l'ipotesi del procuratore Sergio Sottani e del pm Filippo Santangelo i genitori costrinsero la figlia "ad una vita di deprivazione affettiva e di continue umiliazioni, svalutandola come essere umano e discendente fin dalla nascita, privandola della possibilità di avere una vita adeguata alla sua età evolutiva, isolandola dall'ambiente esterno e dal contesto sociale". E quando lei minacciò di togliersi la vita, alimentarono "il proposito suicidiario incitandola e sfidandola" a compiere il gesto, dicendole che così avrebbe risolto i suoi problemi e i loro.
Gli investigatori, dopo la morte della ragazza, hanno scavato nei rapporti che c'erano tra genitori e figlia: la vittima in tre anni uscì tre volte di casa. I due genitori le ripetevano spesso che "era una figlia non voluta" e non vennero nemmeno celebrati i funerali. Come si legge su Il Fatto Quotidiano, padre e madre la avrebbero disprezzata anche dopo la morte "lasciandola nuda e senza vestiti in cella frigorifera per giorni, impedendo ad amici e parenti di visitarla presso la camera mortuaria". Inoltre "ha ordinato che la salma venisse cremata senza alcuna visita e senza alcun sentimento di pietà per la defunta".
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Corriere Adriatico