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TRIESTE Non si sono fermati all'alt della Polizia, a ridosso del confine con la Slovenia, anzi, hanno accelerato imboccando una strada dove si può correre. Ma, dopo un breve inseguimento, a Rabuiese, in una curva, il furgone non ha tenuto la strada e si è schiantato contro il guard-rail. È finita così la corsa di un van che trasportava migranti in Italia, con a bordo 24 persone tra le quali molti bambini, nessuno miracolosamente ferito in modo grave.
Curdi in fuga dalla Turchia
Una decina di bambini sono comunque stati portati con le ambulanze all'ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste ma tutti per ferite abbastanza lievi e contusioni. Anche quattro adulti - genitori dei bambini - hanno fatto ricorso alle cure mediche, all'ospedale di Cattinara. Tutti, comunque, stamattina erano già stati dimessi. Sono migranti di cittadinanza turca ma di etnia curda: 10 bambini e 11 adulti, di cui 4 donne e 7 uomini.
A condurli in Italia dalla Slovenia erano tre passeur di cittadinanza rumena: due sono stati arrestati dalla Polizia, l'altro per il momento è riuscito a fuggire.
La Rotta Balcanica
Trieste è il capolinea della cosiddetta «Rotta Balcanica», dunque quello della notte scorsa è soltanto l'ultimo episodio di passeur e di clandestini.
L'Europa dov'è?
Sull'incidente è intervenuto anche Emanuele Loperfido (FdI), della commissione Esteri alla Camera, che ha invocato «un approccio europeo ai problemi europei» poiché «non si può pensare che ciascuno Stato possa affrontarli da solo». L'incidente dimostra «che i controlli ci sono e che è estremamente urgente, anche alla luce di quanto sta avvenendo in Medio Oriente, che lo sforzo sia unanime. Prima di entrare in Italia hanno sicuramente percorso centinaia di chilometri in territorio degli Stati membri».
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