Un tormento andato avanti per mesi. Lacerante, come può essere la crisi di un uomo dalla profonda fede e dall'altrettanto profonda vocazione, vissuta con trasporto...
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Poi, in parrocchia e in chiesa, davanti ad alcuni fedeli, la confessione di quel tormento: «Non posso più celebrare messa perché ho peccato». E' accaduto in un comune vicino a Lecce, dove l'amatissimo parroco ha scelto di farsi da parte. Un colloquio con il vescovo, la consapevolezza del “peccato” commesso e la decisione di staccare la spina, per qualche tempo, per riflettere.
Di quale “peccato” quest'uomo di chiesa si sia macchiato resterà, probabilmente, un segreto della sua anima e del suo confessore, per quanto in paese chiacchiere e voci non siano mancate in queste ore di stupore successive alla rivelazione del prete. Che sia l'amore - “che move il Sole e l'altre stelle”, per dirla con Dante - ad aver alimentato i tormenti del parroco? Nella Curia le bocche restano cucite, ma c'è chi garantisce che si sia trattato di una crisi di fede, che avrebbe spinto quest'uomo ad abbandonare il ministero sacerdotale. Passo che, ancora oggi, non è stato comunque compiuto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico