Grecia, voto cruciale sulle riforme Tsipras: "Non taglio stipendi e pensioni"

Tsipras
ATENE - «Quello raggiunto all'Eurosummit dopo 17 ore di negoziati è stato un accordo difficile, ma, a differenza di quello proposto il 25 giugno, non porta ad un'impasse...

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ATENE - «Quello raggiunto all'Eurosummit dopo 17 ore di negoziati è stato un accordo difficile, ma, a differenza di quello proposto il 25 giugno, non porta ad un'impasse e può fare uscire la Grecia dalla crisi». Oggi Tsipras porta il pacchetto di riforme approvato dall'Eurosummit alla prova del parlamento greco. E cercherà di convincere il governo a votarlo nonostante la spaccatura anche all'interno del suo partito, Syriza.




Il premier greco alla tv di Stato ha spiegato che l'intesa è «il risultato di una pressione molto forte a un paese e al suo popolo». In particolare ha detto il leader di Syriza «il modo in cui è stato visto il referendum non onora i valori dell'Europa». E poi ha assicurato: «Non caliamo gli stipendi e neanche le pensioni, anche se indirettamente con le tasse a l'aumento dell'iva c'è un taglio delle pensioni».



Intanto il Fondo monetario internazionale (Fmi) potrebbe non aderire al nuovo piano di salvataggio della Grecia. È quanto emerge da un memo di tre pagine - ottenuto dal Financial Times - inviato dall'Fmi alle autorità della Ue. Memo in cui si parla di un debito greco alle stelle e che sale troppo velocemente, nonchè di obiettivi sul fronte dell'avanzo primario che Atene non potrà mai raggiungere. Nel memo di tre pagine - spiega l'Ft - il Fondo spiega che le recenti turbolenze nell'economia greca porteranno il debito di Atene a sfiorare il 200% sul pil nell'arco dei prossimi due anni, mentre all'inizio della crisi dell'Eurozona era al 127%. L'Fmi argomenta quindi che solo attraverso un vastissimo piano di aiuti, molto più ampio di quello proposto dall'Europa, il debito greco potrebbe scendere a livelli più sostenibili che permetterebbero ad Atene di tornare a finanziarsi sui mercati. Dunque «attraverso misure - si legge - che vanno ben oltre quelle che l'Europa finora si è detta disponibile a considerare». Del resto le regole del Fondo monetario gli impediscono di partecipare a salvataggi di paesi il cui debito è giudicato insostenibile e senza alcuna prospettiva di tornare sul mercato. Lo ha fatto in passato, ma non intenderebbe più farlo. Il Fondo - scriva ancora l'Ft - suggerisce quindi all'Europa diverse opzioni, tra cui una proroga eccezionale del piano di ripagamento dei debiti di Atene con un «periodo di grazia» di altri 30 anni sull'intero stock del debito greco, vale a dire fino al 2053. In alternativa i creditori dell'eurozona dovrebbero garantire trasferimenti annuali sul bilancio della Grecia o prevedere un profondo taglio del debito.
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Corriere Adriatico