Cinque giorni di festa in più all'anno in tutta Italia: a chiederlo, con un disegno di legge presentato in Senato il 23 marzo, sono stati i senatori Dieter Steger,...
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Ponte del primo maggio, scuole chiuse già dal 30 aprile.
Le cinque giornate di festa vennero abolite nel 1977 dal provvedimento n. 63 del 7 marzo: il motivo era il desiderio del governo di maggiore austerità per poter incrementare la produttività del paese.
"Negli anni successivi si è assistito ad un'inversione di tendenza, anche perché si è compreso che l'austerità non aveva prodotto l'auspicato aumento di produttività nelle aziende", scrivono i senatori, secondo i quali il recupero delle festività sarebbe "un omaggio alle persone credenti che possono così celebrare nuovamente le ricorrenze religiose e un giusto riconoscimento dei valori cristiani, ma anche per i non credenti che potrebbero dedicare le giornate alle attività di tempo libero".
Secondo il partito Südtiroler Volkspartei, il ripristino non è altro che un modo per "ridare significato alla tradizione popolare, che non determina scompensi significativi alla produttività delle aziende, trasferisce una quota
maggiore di reddito prodotto ad altri comparti di mercato ad alto valore aggiunto, quali il turismo e il tempo libero, con buoni ritorni economici per l'economia nel suo complesso, e che risulterebbe più coerente con quel che avviene negli altri Paesi europei".
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Corriere Adriatico