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Arera ha aggiornato oggi, con il nuovo metodo di aggiornamento su base mensile introdotto a ottobre dello scorso anno, le tariffe del gas per i clienti sul mercato tutelato. Purtroppo, non ci sono buone notizie per le famiglie: la bolletta del gas, infatti, cresce del +23,3% rispetto al mese precedente, in controtendenza con il mercato dell'energia. La spesa per il gas della famiglia tipo nell'anno scorrevole (compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 dicembre 2022) è di circa 1.866 euro, pari al +64,8% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente.
Bolletta del gas, la stangata continua
Tale andamento dimostra come le tariffe tardino ancora a beneficiare della riduzione sul mercato all'ingrosso (oggi il gas all'apertura dei mercati si attesta a 77,5 euro al Mwh, il -23% rispetto alla media del mese precedente e il -31% rispetto a die mesi fa).
L'aumento della bolletta del gas, inoltre, contribuirà ulteriormente alla crescita generalizzata dei prezzi, che risulta già insostenibile per molte famiglie: l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato, infatti, che nel 2023, ogni nucleo dovrà affrontare per le altre spese aumenti di +2384 euro.
Secondo lo studio dell'Unione nazionale consumatori, per una famiglia tipo in tutela il +23,3% significa spendere su base annua 400 euro in più. La spesa totale nei dodici mesi (non, quindi, secondo l'anno scorrevole, ma dal 1° dicembre 2022 al 30 novembre 2023 nell'ipotesi di prezzi costanti) arriva a cifre stellari.
Se il prezzo del gas sale del 23,3% rispetto a quello di novembre 2022, aumenta del 55,9% rispetto a un anno fa, ossia rispetto a dicembre 2021 e del 125% nel confronto con dicembre 2020. «Il Governo si sta dimostrando del tutto inadeguato ad affrontare questa emergenza nazionale, limitandosi a riciclare quanto fatto da Draghi nonostante la situazione sia nel frattempo profondamente peggiorata. Regna il silenzio anche rispetto alla fine del mercato tutelato del gas che per i condomini e le associazioni, dalla polisportiva alla pro loco del paese, è prevista tra meno di 3 mesi, il 1° aprile 2023. Urge un rinvio» sottolinea Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione nazionale consumatori.
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Corriere Adriatico