SAN SEVERO - Choc nel Foggiano. Una coppia di coniugi è stata uccisa - secondo quanto si è appreso - a San Severo. Marito e moglie sono stati trovati morti...
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PISTA COLLEGAMENTO CON OMICIDIO OTTOBRE 2016 Uno dei due coniugi uccisi a San Severo (Foggia) si chiamava Nicola Salvatore ed è stato ammazzato insieme alla moglie - della quale ancora non è stata resa nota l'identità - all'interno di un negozio di profumi da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da sconosciuti. Le indagini della Squadra Mobile e del commissariato privilegiano, rispetto alla pista della rapina, l'ipotesi di un possibile collegamento del duplice omicidio di oggi con un assassinio avvenuto nell'ottobre del 2016 sempre a San Severo.
SINDACO SAN SEVERO, "INCREDULI E SPAVENTATI" «Assistiamo increduli ad un altro terribile evento malavitoso, un duplice omicidio che scuote i nostri animi, avvenuto in pieno giorno, in una via centralissima ed a due passi da un frequentato mercato ortofrutticolo rionale: dobbiamo purtroppo constatare che la delinquenza non si ferma davanti a nulla». Così il sindaco di San Severo (Foggia), l'avvocato Francesco Miglio sul duplice omicidio avvenuto questa mattina nel rione di Porta San Marco, in Via Don Minzoni, in pieno centro storico, dove due persone, marito e moglie, sono stati uccisi in una sparatoria. «Ho appena chiamato il prefetto Morcone, capo di Gabinetto del ministro dell'Interno Marco Minniti: tra breve partirà una richiesta d'incontro con il ministro, chiediamo di conoscere le decisioni assunte in ordine alle nostre richiesta di istituire in Capitanata il reparto Prevenzione Crimine e la Direzione Investigativa Antimafia, oltre al potenziamento degli organici delle Forze di Polizia». Come sottolinea Miglio «dando atto dell'impegno profuso in questi mesi dalla Prefettura, dalla Questura di Foggia e dai Comandi Provinciali delle Forze dell'Ordine, al Prefetto di Foggia Tirone ho inoltre appena rinnovato il nostro grido di aiuto e di allarme. San Severo è spaventata, questo ultimo atto di stampo malavitoso non può passare inosservato: le modalità, il luogo, l'ora. Fatichiamo a credere che possa essere successo. Chiediamo con fermezza una maggiore sicurezza per tutta la nostra comunità con l'adozione di provvedimenti immediati e mirati. Non si può più aspettare». Nei mesi scorsi Miglio aveva fatto uno sciopero della fame per sollecitare l'attenzione delle istituzioni nazionali sul tema della sicurezza e della criminalità e per ottenere un significativo rafforzamento della presenza delle forze dell'ordine sul territorio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico