ROMA - Addio falò notturni e chitarra in riva al mare, al tempo dei social le avventure dei giovanissimi si consumano in pubblico e vengono raccontate online, dove non mancano...
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Una volta duravano il tempo di una vacanza, ora ci si tiene in contatto anche per tutta la vita. I flirt in riva al mare sono un appuntamento fisso a cui soprattutto i giovanissimi non sanno rinunciare. E sono proprio loro i più audaci: l'estate è la stagione in cui sperimentare rapporti intimi, innamorarsi e tradire. Solo che tutto viene rigorosamente documentato con foto e video hard sui social. Dove anche il tradimento viene a galla.
A rivelare le abitudini estive dei giovani in vacanza, è un sondaggio di Skuola.net su un campione di 1500 ragazzi tra gli 11 e i 25 anni: ben 4 giovani su 10 hanno avuto o cercano un'avventura estiva e, tra questi, c'è un 25% che ha avuto più di una storia anche contemporaneamente. Per uno studente su 4 si tratta di una storia d'amore, per 1 su 3 di un modo per divertirsi. Considerando che il 45% degli intervistati confessa di aver avuto rapporti intimi durante la vacanza, non si rinuncia alla condivisione social per farsi belli: il 15% documenta l'esperienza con foto o video hard e, tra questi, oltre 6 su 10 hanno ritenuto opportuno condividere il materiale piccante online.
Il 43% ha pubblicato tutto sui social, l'8% ha posto delle restrizione per la privacy mentre l'11% ha inviato il materiale osé “solo” agli amici. C'è poi un 32% che racconta di rapporti intimi in un luogo pubblico. E non è tutto, tra gli amori estivi c'è una quota di infedeltà del 15%. In tempi di condivisioni online, anche la scoperta del tradimento diventa più a portata di mano: 4 fedifraghi su 10 vengono infatti scoperti, tra questi un 16% viene beccato tramite le foto pubblicate online, un 8% tramite le chat, un 5% tramite la spia vecchia maniera e c'è poi un 8% reo confesso.
A scoprire il sesso per la prima volta, con un flirt estivo, è un ragazzo su 10.
Sempre uno su dieci decide di farlo senza prendere alcuna precauzione: un 20% lo ha fatto perché non aveva con sé i preservativi, il 28% perché non ha soldi per comprarlo, il 17% perché è sicuro di “starci attento” e il 35% ha rapporti non protetti perché preferisce così.
Giovani troppo libertini? «La libertà sessuale – spiega la psicoterapeuta e specialista in sessuologia dell'Aisc, Nicoletta Spina - in un periodo di grandi rinunce e senza prospettive economiche, sembra essere l'unica cosa gratis. Purtroppo ciò genera promiscuità e perdita di valori poiché diventa un qualcosa che dobbiamo fare per forza: si rischia di diventarne schiavi. Le chat? Mettono nei guai e non solo i ragazzini: sono tra le prime cause di separazione tra le coppie». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico