Finge una gravidanza per convincere l'ex a tornare insieme: rinviata a giudizio per stalking

Sms, telefonate, appostamenti. Lui per evitare di incrociarla indossava un casco integrale

Finge una gravidanza per convincere l'ex a tornare insieme: rinviata a giudizio per stalking
Ha fatto finta di essere incinta e di aver partorito, pur di tornare insieme all'ex. Il figlio (inesistente) era l'ennesimo tentativo, aggiunto a chiamate e appostamenti,...

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Ha fatto finta di essere incinta e di aver partorito, pur di tornare insieme all'ex. Il figlio (inesistente) era l'ennesimo tentativo, aggiunto a chiamate e appostamenti, di riallacciare una relazione ormai finita. Ma quei tentativi hanno un nome per i magistrati: è stalking aggravato. Così questa trentaseienne è stata rinviata a giudizio a Roma. L'uomo, un impiegato di 47 anni, pur di sfuggire alle attenzioni morbose e alle tante molestie ha cambiato la sua residenza e aveva modificato le sue abitudini. L'ansia di trovarsela sotto casa lo aveva spinto a indossare un casco nel tragitto che dall'auto lo portava al portone dell'abitazione. La trentenne, oltre a molestare l'ex con chiamate anche anonime, secondo quanto riportato nell'imputazione per fatti che vanno dal 2018 al 2019, aveva anche simulato malori per attirare l'attenzione dell'uomo, «inducendolo ad allontanarsi dal posto di lavoro per accorrere in suo soccorso» e si era appostata nei luoghi frequentati da lui.

 

In un'occasione si sarebbe anche aggrappata allo sportello della macchina e allo specchietto per fermare l'auto di lui. Una situazione che ha generato nella vittima «un grave e perdurante stato d'ansia - scriveva il pm nel 415bis- e di fondato timore per la propria incolumità tale da indurlo a modificare le proprie abitudini di vita, diradando anche le uscite e prendendo precauzioni per evitare incontri indesiderati con la donna».

A difendere l'uomo vittima di stalking, l'avvocato Emanuele Fierimonte. «È un primo risultato ma è solo un inizio - dice all'Adnkronos il penalista - Intanto è stata restituita al mio assistito la serenità che gli è stata tolta. Inimmaginabili sono i danni subiti, danni che faremo valere a tempo debito nelle aule di giustizia». Ora la donna andrà a processo, con udienza fissata per il 3 maggio al tribunale monocratico di Roma.

La vicenda

I due sono stati insieme, nel 2018 erano andati a convivere a Monteverde ma la relazione era durata poco: qualche settimana. Quando si è definitivamemte conclusa la donna non si è rassegnata ed è arrivata a fingere di aspettare un bambino e in seguito ha detto di aver partorito. Ma lui non è mai riuscito a vedere il presunto figlio: lei non ha mai fornito prove dell'esistenza di quel bimbo e della gravidanza, si era inventata scuse per non eseguire gli accertamenti medici che lui le aveva chiesto. 

Ora dovrà affrontare un processo e rispondere delle persecuzioni nei confronti del suo ex.

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Corriere Adriatico