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Con la macchina è arrivata fin sotto la caserma dei carabinieri, ha tirato con forza il freno a mano e ha cercato in ogni modo di farsi notare dal personale all'interno. E uno dei militari in servizio è intervenuto immediatamente, con il supporto dei colleghi. È stata determinata la donna che, nella serata di lunedì, ha fatto arrestare l'uomo che ormai da tempo la pestava e la usava come un bancomat per i suoi acquisti di stupefacenti.
Lei ha trentuno anni, lui trentasei. Si trovavano a Cepagatti (Pescara), la cittadina in cui l'uomo, che è anche conosciuto alle forze dell'ordine, risulta residente.
I carabinieri, coordinati dal capitano Giovanni Rolando, hanno poi iniziato a ricostruire la storia tra i due: da tempo ormai, oltre a picchiare la sua fidanzata, il trentaseienne la vessava continuamente per avere denaro. Soldi che poi utilizzava per acquistare sostanze stupefacenti. Per la donna quella relazione era diventata sostanzialmente un incubo, a cui è riuscita a mettere fine proprio nel momento in cui ha deciso di appoggiarsi ai carabinieri. Mentre procedevano all'arresto del compagno i militari hanno chiamato la centrale operativa del 118 e chiesto un'ambulanza che potesse provvedere ai soccorsi: sul viso e sul corpo della donna erano ben chiari ed evidenti i segni della violenza ricevuta. Una volta terminate l'identificazione e la procedura di arresto il trentaseienne è stato condotto nel carcere di Lanciano in attesa che venga fissata l'udienza di convalida del provvedimento. La raccomandazione delle forze dell'ordine resta, in questi casi, sempre quella di denunciare, di utilizzare tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione per tenere lontane dalla propria vita chi, con la violenza, tenta di assumerne il controllo. La determinazione e la rapidità nella richiesta di intervento sono fondamentali per consentire provvedimenti che siano di effettiva efficacia per chi è costretto a subire minacce, persecuzione e violenza.
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