Il procuratore aggiunto di Milano Alessandra Dolci ha chiesto ai giudici delle Misure di prevenzione di confiscare la casa, già sequestrata, di Fabrizio Corona...
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In sostanza, nel suo intervento stamani in aula davanti ai giudici delle Misure di prevenzione (che dovranno decidere nei prossimi giorni) il pm Dolci, richiamandosi ad una memoria depositata e agli atti del procedimento, ha chiesto di confiscare la casa in via de Cristoforis, zona della movida milanese, sequestrata a Corona nel novembre del 2016. E ha illustrato i «profili di opacità» che avrebbero riguardato la vendita dell'immobile, che fu intestato «fittiziamente» a Marco Bonato, ex collaboratore e amico dell'ex agente fotografico. Corona, ha spiegato il pm, «in quel momento», nel 2008, «riteneva opportuno intestare ad altri quell'immobile perché aveva un'esposizione verso il Fisco considerevole e non poteva intestarlo nemmeno alla sua società Fenice srk, che non versava le imposte». Quel bene, secondo il pm, «sarebbe stato facilmente aggredibile dall'Agenzia delle entrate» se fosse stato intestato a Corona o alla Fenice. L'ex 're dei paparazzì, tra l'altro, per il pm, usava la cassa della sua società Fenice anche per le sue spese personali e la «provvista con cui comprò quell'immobile veniva dalla bancarotta della società». Una «totale confusione tra la persona fisica Corona - ha insistito il pm - e quella giuridica società».
D'altro canto, però, in relazione agli oltre 2,6 milioni di euro sequestrati a Corona, sempre nel 2016, di cui oltre 1,7 milioni trovati in un controsoffitto della casa della collaboratrice Francesca Persi e oltre 800mila euro in cassette di sicurezza in Austria, il pm ha chiesto il dissequestro di circa 1,8 milioni.
Corriere Adriatico