VENEZIA - 45 cartelle esattoriali, la prima delle quali risalente al 1988, per un debito complessivo superiore ai 500mila euro. Quando ha aperto la raccomandata che le ha...
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Ora L.B. s’è affidata all’ufficio legale dell’Adico, il quale chiederà a Equitalia la cancellazione sia delle cartelle ormai prescritte, sia delle altre perché comunque riferite a una attività chiusa da 15 anni. «Quando ho aperto la busta di Equitalia - spiega ancora la pensionata veneziana - sono rimasta di stucco.
«La cosa bizzarra - commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico - è che abbiamo invitato la socia a presentarsi da Equitalia per chiedere alcuni documenti e la società di riscossione le ha proposto un piano di rateizzazione! Detto questo, la maggior parte della cartelle sono andate in prescrizione, per le altre il nostro ufficio legale chiederà comunque la cancellazione. La cosa assurda di tutta questa faccenda è che la somma richiesta riguarda una attività chiusa da quindici anni. Inutile dire che nel nostro Paese alcuni meccanismi esattoriali non funzionano proprio. In generale, poi, quando passano in mano a Equitalia, gli importi lievitano, mettendo in ginocchio chi sta già vivendo della grandi difficoltà economiche». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico