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MIRA - La prima volta si era recato in pronto soccorso a San Donà lo scorso 3 aprile, lamentando un dolore ad un piede al quale i sanitari non hanno dato troppo peso. Nel giro di 15 giorni le condizioni di un uomo di Mira sono però peggiorate, tanto che dopo altri due accessi in ospedale, a San Donà e Jesolo, i medici dell'ospedale dell'Angelo accertarono una necrosi in stato avanzato, con necessità di amputare la gamba dell'uomo. Operazione che però non fu eseguita a causa dell'età avanzata del paziente, il quale fu curato soltanto con antibiotici. Il 1° maggio l'anziano è deceduto.
L'ESPOSTO I parenti della vittima vogliono accertare se nel decesso del loro caro vi siano responsabilità da parte dei sanitari e il loro legale, l'avvocato Giorgio Caldera, ha presentato un esposto in Procura, affinché sia avviata un'inchiesta.
L'anziano, residente a Mira, era momentaneamente domiciliato a Jesolo, in attesa che si concludessero i lavori di ristrutturazione della sua abitazione. Il 3 aprile si recò al pronto soccorso dell'ospedale di San Donà lamentando dolore e bruciore ad un piede, ma fu rimandato a casa. Le sue condizioni peggiorarono e il 5 aprile l'uomo ritornò in pronto soccorso, dove fu sottoposto ad un eco doppler. Il 7 aprile tornò al pronto soccorso di San Donà per ulteriori esami e l'11 aprile fu portato dal figlio a Jesolo perché i dolori continuavano ad aumentare. Soltanto a questo punto l'anziano fu inviato a Mestre per un consulto chirurgo vascolare. Ma ormai la necrosi era in stato avanzato. (gla)
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