Dj morta, nuovo sopralluogo: i corpi erano a circa 400 metri l'uno dall'altro

Dj morta, nuovo sopralluogo: i corpi erano a circa 400 metri l'uno dall'altro
Un'area di 300 metri, la distanza tra i corpi di Viviana e il piccolo Gioele. Nuovo sopralluogo, questa mattina, della Polizia scientifica, nelle zone in cui...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un'area di 300 metri, la distanza tra i corpi di Viviana e il piccolo Gioele. Nuovo sopralluogo, questa mattina, della Polizia scientifica, nelle zone in cui sono stati trovati i resti di Gioele e della mamma, Viviana Parisi, nei boschi di Caronia (Messina). I due corpi giacevano, appunto, a circa 300-400 metri di distanza in linea d'aria.


 

Esame del Dna sugli indumenti

Ieri pomeriggio è stato eseguito, alla Scientifica di Palermo invece, l'esame sugli indumenti indossati dalla deejay ritrovata senza vita lo scorso 8 agosto sotto un traliccio nei boschi, undici giorni prima del ritrovamento del figlio di 4 anni. Un esame lungo e complicato, eseguito presso il laboratorio della Polizia scientifica di Palermo sugli indumenti trovati addosso a Viviana quando è stata ritrovata senza vita in avanzato stato di decomposizione. Presente anche il medico legale incaricato dalla Procura di Patti (Messina) Elvira Ventura Spagnolo che ha eseguito gli esami su una campionatura.

Successivamente la polizia scientifica farà delle indagini genetico forensi sui campioni. «Abbiamo fatto dei prelievi - ha spiegato il medico legale all'Adnkronos - al fine di effettuare delle successive indagini di carattere genetico-forense. Quindi l'estrazione di Dna per capire intanto la tipologia di materiale presente sull'indumento. E a quel punto viene individuato se si tratta di materiale di natura umana e si estrae il Dna». «Bisogna considerare che essendo un indumento indossato da un cadavere in avanzato stato di putrefazione può essere intriso di materiali putrefattivi e quindi il Dna può essere deteriorato, dunque non necessariamente la sua estrazione può essere agevole».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico