SALERNO - Ventitré anni di matrimonio: uniti nella vita e nel lavoro. Lui, titolare di una piccola azienda di surgelati operante a Salerno, ha «impiegato» la...
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La donna che oggi ha 53 anni, per vivere e per mantenere i figli – il giudice ha infatti disposto che entrambi i genitori devono concorrere al mantenimento della prole – deve trovarsi un altro lavoro e nulla importa se, per una vita, ha lavorato al fianco dell’ex coniuge per portare avanti l’attività di famiglia. Così quello che era un orientamento che si basava sul principio che il divorziato non può mantenere lo stesso tenore di vita matrimoniale, non essendo più questo principio «in linea con gli effetti giuridici del divorzio ovvero l’estinzione del rapporto matrimoniale, non solo personale ma anche economico – patrimoniale», sta diventando una legge con la conseguenza che ormai quasi tutti i tribunali stanno cominciando a negare l’assegno di mantenimento alle donne in fase di divorzio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico