Dinosauri, fuga dall'Europa spiegata con i social dafli studiosi di Leeds

Una mostra dedicata ai dinosauri ad Ancona
ROMA - Ricostruita la «fuga» dei dinosauri dall'Europa, sfruttando banche dati, fossili e ipotesi prese a prestito dal mondo dei social media. Il fenomeno sarebbe...

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ROMA - Ricostruita la «fuga» dei dinosauri dall'Europa, sfruttando banche dati, fossili e ipotesi prese a prestito dal mondo dei social media. Il fenomeno sarebbe avvenuto circa 100 milioni di anni fa, nel Mesozoico, quando l'antico supercontinente Pangea ha cominciato progressivamente a frammentarsi. È stato un processo graduale, nel quale per molto tempo i frammenti di terraferma sono stati collegati tra loro da corridoi di terra e lungo queste strade sarebbero avvenute le migrazioni dei giganti della preistoria.


La ricostruzione, pubblicata sul Journal of Biogeography, si deve all'università britannica di Leeds. «Pensiamo che dei ponti temporanei di terra si siano formati a causa dei cambiamenti nel livello dei mari, permettendo il ricongiungimento dei continenti per un certo periodo di tempo», ha rilevato il coordinatore dello studio, Alex Dunhill. Strutture immense, tanto da collegare l'Indo-Madagascar all'Australia, sono difficili da immaginare ma «è possibile che l'attività delle placche tettoniche abbia creato le giuste condizioni perchè si formassero questi corridoi terrestri», ha detto ancora il ricercatore.

Tramite la banca dati Paleobiology, che raccoglie la documentazione sui fossili di tutto il mondo, i ricercatori sono riusciti a ricostruire le migrazioni dei dinosauri, servendosi per la prima volta in paleontologia della teoria delle connessioni: analoga all'ipotesi dei sei gradi di separazione sui social media, per la quale ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di cinque intermediari.

Resta da capire perchè, mentre i dinosauri lasciavano l'Europa per andare altrove non ci siano state migrazioni nel senso contrario: «un dato curioso - ha concluso Dunhill - e che al momento non ha spiegazione. Potrebbe essere stata una vera tendenza migratoria oppure una ricostruzione parziale dovuta l'incompletezza di dati fossili».
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Corriere Adriatico