ROMA - Una vera e propria svolta nella cura del diabete, malattia che interessa tre milioni di persone e che, purtroppo, è in continuo sviluppo. ...
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Le proiezioni al 2030 danno infatti un numero record di cinque milioni di italiani diabetici. Curare la malattia con le staminali è una possibilità di giorno in giorno più vicina.
È quanto ha spiegato oggi la Società Italiana di Diabetologia (SID) che in un documento "Cellule staminali nella terapia del diabete" esamina tutti i filoni di ricerca in corso nel mondo.
Da quelli a un passo dalla clinica, a quelli ancora proiettati nel futuro. «Lo dimostra il fatto - afferma Lorenzo Piemonti, Diabetes Research Institute-IRCCS Ospedale San Raffaele e coordinatore del Gruppo di Studio "Medicina rigenerativa in ambito diabetologico" della Società Italiana di Diabetologia (SID) - che nell'ottobre del 2014 è iniziata la prima sperimentazione nell'uomo per la terapia del diabete di tipo 1, utilizzando cellule produttrici di insulina, derivate da cellule staminali. E sono in fase di traslazione nell'uomo almeno altri tre approcci simili».
«Va comunque sottolineato che la medicina rigenerativa con cellule staminali ha la potenzialità non solo di trattare, ma di guarire in modo definitivo il diabete», prosegue il diabetologo.
Ma quali sono e dove si trovano le staminali da usare per la cura del diabete?
«Le cellule staminali - spiega Piemonti - sono cellule primitive non specializzate, dotate della capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo attraverso un processo denominato differenziamento cellulare».
La SID ha costituito nell'ultimo anno un gruppo di studio, dedicato alla medicina rigenerativa in campo diabetologico. «Il primo obiettivo - spiega Piemonti - è di dare soprattutto informazioni sulle opportunità e limiti attuali della medicina rigenerativa in campo diabetologico.
Corriere Adriatico