Davide Zavatta, tecnico della Protezione Civile, è morto a 55 anni precipitato in seguito al crollo di un ponte, parte di una diga sul fiume Ronco, nel Ravennate....
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Il ponte crolla al passaggio del tir, auto rimane schiacciata: un morto tra le lamiere
Le immagini, riportate da TeleRomagna24 sono drammatiche. Il corpo di Davide Zavatta è stato recuperato in tarda serata nello spazio tra argine e corso d'acqua, lascia la moglie e una figlia dodicenne. Sulla diga erano in corso verifiche a causa di un'infiltrazione di acqua a terra. Per questo diversi testimoni, tra tecnici, vigili del fuoco e pure giornalisti, erano lì e hanno assistito in diretta alla tragedia. La statale 67 Ravegnana, intanto, è ancora chiusa in quel tratto.
La Procura di Ravenna aprirà un'inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo sul cedimento. Il fascicolo sarà seguito dal pm di turno Lucrezia Ciriello, ieri sul posto per un sopralluogo e dal procuratore capo Alessandro Mancini. È stato attivato già alle 15.30 di oggi il cantiere per avviare i lavori di messa in sicurezza dell'area. Lo fa sapere la Prefettura di Ravenna, dove questa sera si è tenuta una riunione presieduta dal prefetto Enrico Caterino, con il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele de Pascale, il responsabile regionale Territorio e Protezione civile Mauro Vannoni, forze di Polizia e Vigili del Fuoco, per fare il punto della situazione dopo il parziale crollo della chiusa.
È prevista la «collocazione di barriere protettive - sottolinea la Prefettura - che avranno la funzione di migliorare la regimazione idraulica e ad evitare ulteriori smottamenti che possano pregiudicare l'erosione dell'argine. I lavori, che proseguiranno durante il fine settimana, si presume possano realizzarsi nel giro di alcuni giorni. Al momento la viabilità è interrotta e gli Enti interessati, per i profili di competenza, si sono prontamente attivati e stanno valutando ogni possibile soluzione che consenta la riapertura della strada e la ripresa della normale circolazione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico