Il virologo Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia all'università di Padova, non ha molti dubbi: a scuola le mascherine andrebbero portate...
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Secondo il virologo, «probabilmente non è stata ancora raggiunta la capacità di fornire 11 milioni di mascherine» al mondo della scuola, come annunciato invece dal Governo. «Bisognerà vedere se effettivamente queste mascherine si materializzano ogni giorno», dice. E comunque «le mascherine andrebbero portate anche seduti ai banchi - ribadisce l'esperto - specialmente se un ragazzo inizia una conversazione con un'altra persona. A scuola si parla. La scuola non solo serve per imparare, ma è anche una palestra sociale per interagire con gli altri».
«Non credo ad un vaccino entro fine anno. Un vaccino è una cosa estremamente complicata e purtroppo non ha tempi comprimibili. Si pensi che il vaccino viene dato a persone che stanno bene quindi significa che devono stare bene prima e anche dopo», dice poi il virologo.
«Ora il problema è che noi siamo tutti differenti, geneticamente per età, per sesso, per etnia ora o anche per malattie. Quindi in genere la fase cosidetta di sicurezza di un vaccino dura circa un anno e mezzo, due, solo quella, perché bisogna darla circa a cento mila persone in tutto il mondo - continua Crisanti - Capisco che c'è l'esigenza e l'aspettativa ma non vorrei che si prendesse a una scorciatoia, perché per ogni scorciatoia che prendiamo aumenta il rischio o che il vaccino non sia efficace o che abbia effetti indesiderati. Direi che la cosa migliore sia spiegare alle persone che il vaccino è una cosa in cui stiamo investendo e che ha dei tempi che non possiamo comprimere». «Penso che il ministro Speranza interpreti le aspettative di tutti - conclude il virologo Crisanti - si diceva che il vaccino sarebbe stato pronto a dicembre, ora si parla della fine dell'anno prossimo, vedrà fine anno prossimo credo che avremo un vaccino certo, testato, nel 2021».
Corriere Adriatico