Coronavirus, niente quarantena per i manager in viaggio: a Roma in arrivo 200 persone al giorno, nessuno sa se ci sono asintomatici

Coronavirus, niente quarantena per i manager in viaggio: a Roma in arrivo 200 persone al giorno, nessuno sa se ci sono asintomatici
ROMA - Poco più di 200 persone al giorno. Praticamente tutte in arrivo a Roma, aeroporto di Fiumicino (come confermato dal direttore operativo Ivan Bassato). Duecento...

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ROMA - Poco più di 200 persone al giorno. Praticamente tutte in arrivo a Roma, aeroporto di Fiumicino (come confermato dal direttore operativo Ivan Bassato). Duecento persone rispetto ai 4000 utenti attuali del Leonardo da Vinci. Perché allo scalo di Milano Malpensa non atterra più nessuno: 43 passeggeri ieri erano sul volo giornaliero da Francoforte, lo scalo lombardo oramai movimenta poco più di 500 persone.


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Eppure questi mille ingressi a settimana - quasi tutti manager di multinazionali con sede nel nostro Paese e lavoratori con permesso - non fanno la quarantena anti-Covid, a differenza di chiunque arrivi (dal 3 aprile in poi) sul suolo patrio. Un'eccezione alla normativa che però nasconde l'insidia di aprire di casa le porte a soggetti asintomatici. Quindi potenzialmente pericolosi, come dicono i virologi. Il lavoratore (così viene considerato anche un top manager) proveniente dall'estero, infatti, può stare in Italia al massimo 72 ore: ma di solito i giorni di permanenza diventano cinque, visto che è possibile un'ulteriore proroga di 48 ore per fondati motivi. Alla partenza firma un'autocertificazione sanitaria, indossa la mascherina durante il viaggio e subisce il controllo della febbre una volta in Italia. Poi stop.

Nessuno può giurare che questa procedura eviti rischi di contagio: sarebbe magari meglio modificare la normativa, effettuando anche un test sierologico in aeroporto a chi resta pochi giorni. Oppure mettergli un braccialetto sanitario (come in Cina, Corea e Giappone) per conoscere in tempo reale variazioni della temperatura corporea o delle condizioni generali di salute.

Il caso - sollevato dalla trasmissione Rai Storie italiane condotta da Eleonora Daniele - merita insomma di essere affrontato con più attenzione. Applicando i controlli anche al personale sanitario o frontaliero, ad esempio. Pure loro non fanno la quarantena.

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Corriere Adriatico