«Ti ho vista tornare a casa, stremata e sconvolta, dopo un'interminabile giornata di lavoro. Il volto scavato dalla fatica, il sorriso tirato, gli occhi lucidi, lo...
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É la lettera indirizzata alla moglie infermiera e pubblicata su Facebook da Marco Trovato, direttore editoriale di Africa Rivista. Il marito racconta della «rabbia», del pianto silenzioso della moglie da oltre un mese in prima linea accanto ai malati di Coronavirus e l'impegno, come quello di gran parte degli operatori sanitari, nel combattere «una strana guerra con un nemico invisibile ai più. Non a te. Tu lo vedi ogni giorno assieme ai tuoi colleghi e compagni di lavoro impegnati ad affrontare l'emergenza, in prima linea».
«Ogni giorno in trincea contro il male impalpabile - prosegue - che ci ha allontanato dai nostri affetti (...) che ha fatto piombare sulle nostre città un silenzio irreale, sinistro, spettrale. La minaccia oscura che ha lacerato le famiglie, che ha sconvolto ogni programma, che ha frantumato le certezze, che d'un tratto ci ha fatto sentire fragili e vulnerabili, insinuando il terrore nelle nostre vite».
«Il virus che toglie il respiro» lo ha definito l'autore della lettera. «Migliaia di innocenti soffocano nella solitudine. - prosegue - Si spengono senza il conforto dei propri cari.
Corriere Adriatico