Coronavirus, Ilaria Capua: «Più pericoloso il pranzo in famiglia la domenica che andare al supermercato»

Coronavirus, Ilaria Capua: «Più pericoloso il pranzo in famiglia la domenica che andare al supermercato»
In vista della possibile secondata ondata di coronavirus, la virologa Ilaria Capua parla dei rischi potenziali nella vita quotidiana. «È molto più pericoloso...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In vista della possibile secondata ondata di coronavirus, la virologa Ilaria Capua parla dei rischi potenziali nella vita quotidiana. «È molto più pericoloso un pranzo della domenica con la famiglia allargata che andare al supermercato», ha spiegato l'ex deputata, che dal 2016 vive negli Stati Uniti, dove lavora per l'Università della Florida.


LEGGI ANCHE: Meteo, da fine mese freddo e prime nevicate: ecco come cambierà il clima ad ottobre




L'intervento di Ilaria Capua, nel corso dell'ultima puntata di DiMartedì su La7, è proseguito così: «Al momento c'è una dinamica completamente diversa in atto: al supermercato entriamo tutti protetti adeguatamente, mentre i pranzi in famiglia coinvolgono diverse generazioni e ora che sono state riaperte le scuole c'è da aspettarsi una circolazione virale più vivace».

La riapertura delle scuole, secondo Ilaria Capua, è un elemento di rischio: «Ci sono tre fattori che possono aumentare la circolazione del virus: ambienti chiusi, assembramenti e lunga esposizione al rischio di contagio. Sono tutte dinamiche che si verificano spesso all'interno delle scuole. Per me è giusto che la febbre sia misurata in casa e mi auguro anche che chi ha la febbre resti a casa, sia bambini che adulti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico