La virologa Li-Meng Yan fuggita negli Stati Uniti continua a dire che il coronavirus sia stato creato in laboratorio. «Ci troviamo davanti non a un virus derivato da un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Covid, il nuovo Dpcm: mascherine anche all’aperto in tutta Italia. E limitazioni per feste, nozze e funerali
La virologa afferma di aver iniziato le ricerche sul Covid-19 «il 31 dicembre scorso, prima che il 7 gennaio le autorità cinesi dessero l'annuncio ufficiale del primo caso accertato, che addirittura risale al 16 novembre» e precisa che svolgeva le sue ricerche nel laboratorio dell'Organizzazione mondiale della sanità presso l'università di Hong Kong. Ha lavorato fino alla primavera nel dipartimento di Salute pubblica della Hong Kong University. Ora è a New York, vive sotto la protezione del governo degli Stati Uniti.
«Nessuno dice la verità. Il governo cinese, l'Oms, il mondo scientifico - afferma - Ho studiato il genoma del Sars-Cov-2 e quel corredo cellulare non esiste in natura. È molto simile a un virus in possesso di un laboratorio di ricerca militare, un Sars-like-Cov isolato anni fa, chiamato Zc45/Zxc21. Nel mio paper spiego in modo dettagliato la procedura seguita dal Wuhan Institute of Virology per modificare tale coronavirus. Alcune parti sono state aggiunte, scambiate, modificate con l'obiettivo di farlo sembrare un virus nuovo». Poi ancora, «la regione del virus che caratterizza l'infezione del Sars-Cov-2, chiamata Rbm, assomiglia molto a quella del virus Sars-Cov-1, responsabile dell'epidemia di Sars nel 2003».
Infine, «una proteina di Sars-Cov-2 chiamata Spike esiste in un sito di taglio per la furina che manca in tutti gli altri coronavirus simili a questo. Questa caratteristica del nuovo coronavirus induce a pensare che il Covid-19 non sia naturale, ma sia stato creato artificialmente. Le tecniche usate per creare il Covid-19 erano state impiegate fin da 2008 da un gruppo di ricerca coordinato dalla dottoressa Zhengli Shi del laboratorio di Wuhan e il fatto che la stessa regione Rbm sia stata modificata dalla dottoressa Shi e da suoi collaboratori è la pistola fumante, la prova che il Sars-Cov-2 è il prodotto di una manipolazione genetica». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico