«Con il coronavirus serve maggiore prudenza, non solo da parte degli anziani», ammonisce il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, visto...
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Raggiunto da Il Messaggero, il direttore dello Spallanzani ha spiegato: «L'abbassamento dell'età nei nuovi positivi è evidente. Da un lato ci preserva da un incremento di casi gravi, dall'altro deve essere un campanello per invitare tutti a maggiore prudenza». All'inizio della pandemia la media degli infetti era stimata intorno ai 61 anni, nelle ultime settimane si è abbassata a 47.
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«Ai giovani dobbiamo chiedere maggiore prudenza, perché per loro le conseguenze sono meno gravi - continua Vaia - ma se il virus continua a circolare rischia di raggiungere le persone più fragili. Il tasso di mortalità tra i giovani è molto basso: fino al 30 giugno sono decedute soltanto venti persone al di sotto dei 30 anni. A destare maggior preoccupazione infatti è la fascia di popolazione tra gli 80 e i 90 anni, dove la letalità arriva oltre il 40%».
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I giovani sono i più affezionati alla movida, non rinunciano ai locali e agli assembramenti tra amici. «Dovremmo fare attenzioni ai mesi invernali, quando torneremo nei locali chiusi», avverte Vaia. Intanto, il governo pensa alla proroga dei divieti e delle misure restrittive. A rischio la riapertura delle discoteche al chiuso.
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Corriere Adriatico