Coronavirus e ritorno a scuola, il virologo Pregliasco avverte: «Aumenteranno i focolai, non bisogna abbassare la guardia»

Coronavirus e ritorno a scuola, il virologo Pregliasco avverte: «Aumenteranno i focolai, non bisogna abbassare la guardia»
Sale il numero degli adolescenti positivi al Covid-19, tra i giovanissimi si sta abbassando l’allerta ma così il virus torna a circolare sempre di più. E in...

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Sale il numero degli adolescenti positivi al Covid-19, tra i giovanissimi si sta abbassando l’allerta ma così il virus torna a circolare sempre di più. E in vista della ripresa della scuola in molti invitano alla prudenza, a tenere alta la guardia. Ma cresce la preoccupazione.


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È questo il monito degli esperti che, ogni giorno, registrano l’insorgenza di nuovi focolai tra i ragazzi. C’è chi va in vacanza e non pensa a proteggersi con la mascherina e chi, nelle calde serate estive, abbassa il livello di attenzione non rispettando le semplici regole del distanziamento. Che cosa accadrà allora a settembre, tra poche settimane, quando le scuole riapriranno?

Tra un mese si torna in classe, dopo oltre sei mesi di chiusura delle scuole: Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, che cosa potrà accadere? 
«Per l’Italia sarà uno stress test in piena regola, sarà molto pesante».

Perché?
«Innanzitutto perché sono coinvolti milioni di persone, gli studenti ma anche docenti e famiglie. Potrebbero incontrarsi elementi di rischio».

Quando sale il rischio?
«Quando vengono a mancare i due elementi fondamentali: l’efficacia nell’individuare i focolai e l’attenzione alle norme di buon senso»

È per questo che ora si verificano i focolai?
«Sì, il rispetto delle norme sta venendo a mancare. Non possiamo rischiare di perdere il controllo dei focolai: è quello che finora ci aiutato maggiormente»

Che cosa si può chiedere ai giovani?
«Non chiederei mai di prendere l’abbronzatura con la mascherina indosso, è ovvio. Però possiamo chiedere di Tenerla sempre a portata di mano per indossarla quando è necessario”.

A scuola?
«Stesso discorso: vanno rispettate le nuove norme, quelle anti contagio. La scuola sarà diversa rispetto a prima ma possiamo riaprirla e viverla comunque. Tenendo a mente che i rischi ci sono e sono importanti anche perché andiamo verso l’autunno»

Cosa comporta la stagione autunnale?
«Lo sbalzo di temperatura facilità la diffusione del virus.  Lo sappiamo e dobbiamo farci i conti».

Teme una seconda ondata con l’apertura delle scuole?
«Temo la seconda ondata ma non è inevitabile: Sono positivo,  Molto dipenderà dalla nostra capacità organizzativa nell’individuazione dei focolai e nella loro gestione»

Quindi sembra scontato che focolai aumenteranno?
«Sicuramente sì, dobbiamo essere pronti. Basti pensare a quel che accade fuori dalle scuole ogni giorno tra giovanissimi a stretto contatto, genitori e nonni che restano vicini fuori dai cancelli».

Gli studenti più piccoli?

«I bambini? Sono meno contagiosi ma non va sottovalutato un aspetto importante: sono asintomatici e quindi si avvicinano ai nonni o ai docenti senza troppe precauzioni. Ed il rischio è proprio quello: abbassare la guardia» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico