Che il Colosseo avesse subito tragici crolli nel 443 d.C. a causa di un violento terremoto era un fatto noto, testimoniato dalle fonti storiche e dalle tracce archeologiche delle...
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E' il sistema di faglie del Monte Vettore, vetta dei Monti Sibillini, nel cuore delle Marche. La faglia del Monte Vettore, la stessa che si è attivata nel terribile sisma del 2016, fu responsabile del terremoto che nel V secolo danneggiò molti monumenti di epoca romana, compreso il Colosseo.
A rivelarlo è lo studio italiano pubblicato sulla rivista Tectonics e secondo il quale questa faglia genera terremoti distruttivi a intervalli compresi fra 1.500 e 2.100 anni circa.
La ricerca è guidata da Paolo Galli, sismologo del Dipartimento nazionale della Protezione civile e dell'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Igag-Cnr) ed è stata condotta con le università Sapienza di Roma e 'G.d'Annunziò di Chieti-Pescara.
Lo studio è partito proprio dai recenti fenomeni sismici. Nell'area dell'Italia centrale colpita dai terremoti dell'agosto e dell'ottobre 2016 i ricercatori hanno scavato trincee a cavallo delle rotture superficiali e delle deformazioni generate dai sismi e, studiando le caratteristiche geologiche della roccia, hanno ricostruito i terremoti generati in passato dalla faglia del Monte Vettore.
«Sapevamo in passato che quella faglia avesse rilasciato forti terremoti, ma non era associata a terremoti avvenuti in tempi storici, cioè annotati nei registri o nelle fonti storiche», ha detto Edoardo Peronace dell'Igag-Cnr. I ricercatori hanno così individuato le "cicatrici" lasciate da deformazioni precedenti del suolo e hanno dimostrato che lo stesso sistema di faglie ha generato in passato almeno sei terremoti distruttivi.
Il penultimo è stato quello avvenuto nel 443 d.C., che ha lasciato il segno nei danni prodotti a chiese paleocristiane e a monumenti noti, primo fra tutti il Colosseo. È un risultato che, secondo i ricercatori, indica che anche altre faglie silenti potrebbero essere una minaccia: per questo vanno studiate e considerate al fine della mitigazione del rischio sismico.
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Corriere Adriatico