Multe ridotte per chi usa il cellulare e auto più potenti ai neopatentati fin da subito: come cambia il Codice della strada

Arriva un tetto massimo degli interessi sulle multe.

Multe ridotte per chi usa il cellulare e auto più potenti ai neopatentati fin da subito: come cambia il Codice della strada
  In arrivo tante novità. I neopatentati potranno guidare auto più potenti anche nei primi tre anni dal rilascio della patente. Un emendamento...

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In arrivo tante novità. I neopatentati potranno guidare auto più potenti anche nei primi tre anni dal rilascio della patente. Un emendamento alla riforma del Codice della Strada approvato in commissione Trasporti alla Camera prevede, per i primi tre anni, il divieto di guida di autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t e di autovetture con potenza massima di 105 kW. L'attuale Codice prevede invece il limite a 55 kW/t per gli autoveicoli in generale e a 70kw/h per le autovetture. Il ddl di riforma aveva allungato il divieto da uno a tre anni lasciando invariate le potenze dei mezzi dopo l'incidente causato dagli youtuber romani alla guida di una Lamborghini.

Le multe

Nel nuovo Codice della strada le multe per chi usa il cellulare alla guida andranno da un minimo di 250 euro a un massimo di mille euro. Lo prevede uno degli emendamenti approvati in Commissione Trasporti della Camera. Il testo, a prima firma Maurizio Lupi, diminuisce l'importo originariamente previsto dal ddl di riforma del Codice, che invece prevedeva sanzioni da un minimo di 422 euro a un massimo di 1.697 euro. Si allenta anche la stretta prevista sui recidivi: la multa passa da una forchetta compresa tra 644 e 2.588 euro ad una forbice tra 350 e 1.400 euro. Resta la previsione di sospensione della patente.

Arriva, inoltre, un tetto massimo degli interessi sulle multe. Secondo un emendamento di Noi Moderati al Codice della Strada, a prima firma Maurizio Lupi, approvato in commissione Trasporti alla Camera, «la maggiorazione non può essere superiore ai tre quinti dell'importo della sanzione», pari al 60%.

«Un atto di giustizia e di equità nei confronti dei cittadini che non si troveranno più a dover pagare, dopo anni, interessi stratosferici di centinaia o addirittura migliaia di euro per non aver pagato una multa, magari per una dimenticanza o per temporanea impossibilità», ha detto Lupi, sottolineando che «la multa non deve essere una tassa ma un elemento educativo, quindi meglio aumentare il numero di punti tolti» alla patente. 

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Corriere Adriatico