ROMA - «Elevatissima capacità a delinquere» e consapevolezza dell'«illiceità penale delle sue condotte e dei conseguenti rischi»....
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Per Nucci, con numerosi precedenti uno dei quali per violenza sessuale, il pm Eugenio Albamonte ha già chiesto il giudizio immediato e, nel contempo, disposto ulteriori indagini per verificare se altri minorenni siano stati vittime delle attenzioni dell'uomo e se nella vicenda siano coinvolti altri pedofili. A Nucci, in sostanza, sono attribuiti adescamenti di giovani residenti tra Ponte Milvio e Roma Nord ed atti sessuali, filmati, con loro.
"HO PORTATO 50 EURO A UN FIDANZATINO..." «Sono andato a portare 50 euro ad un fidanzatino mio che sò già due giorni che mi chiede 20... me mettono in galera guarda... non te dico quanti anni c'ha che te pja un colpo». Così il pr Nucci parlando al telefono con un conoscente di nome Michele in una delle conversazioni intercettate allegate all'ordinanza di custodia cautelare. Dall'esame dello scambio di sms e conversazioni emerge dunque la consapevolezza di Nucci dei rischi che correva.
Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip rileva come «le attività tecniche di intercettazione - si legge nel provvedimento - hanno consentito di accertare che l'indagato ha avuto contatti recentissimi con minori nonché con numerosi altri ragazzi di sesso maschile non identificati, ma presumibilmente minorenni in relazione ai quali il pm riferisce essere necessarie ulteriori attività d'indagine».
CHIEDEVA FOTO E VIDEO PORNO Dall'esame degli sms è emerso che il pr (arrestato per avere praticato sesso con tre minori in cambio di soldi) chiedeva ai giovanissimi di inviargli anche loro foto e video in cui erano ritratti in atteggiamenti sessuali. Ciò, si evidenzia nell'ordinanza, rende necessaria la misura cautelare in carcere relativamente alla capacità di reiterare i reati contestati, ovvero prostituzione minorile aggravata e pornografia minorile.
Claudio Nucci «fornisce indirizzi fittizi, tanto che la sua effettiva abitazione è stata individuata a mezzo georeferenziazione e attività di intercettazione», scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare nel motivare la misura restrittiva a causa anche di un pericolo di fuga dell'indagato. Per il gip Parasporo parla di pericolo di fuga poiché l'indagato «ha contatti con persone benestanti alle quali avrebbe potuto rivolgersi per organizzare la fuga». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico