Il racconto choc del 17enne: «Io, stuprato nel centro massaggi: mi legavano sul lettino»

"Io, stuprato nel centro massaggi: mi legavano sul lettino": il racconto choc del 17enne
SALERNO - Ha confermato tutte le accuse ripercorrendo il suo calvario dai primi palpeggiamenti, consumatisi intorno all’ottobre 2015 quando, con un suo compagno di...

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SALERNO - Ha confermato tutte le accuse ripercorrendo il suo calvario dai primi palpeggiamenti, consumatisi intorno all’ottobre 2015 quando, con un suo compagno di classe, fu sottoposto ad un massaggio «erotico», fino alla violenza vera e propria andata in scena nell’aprile dell’anno successivo quando, legato sul lettino, sarebbe stato stuprato da Giuseppe Alfieri, Simeone Criscuolo, Salvatore Ultimo ed una quarta persona. Si è aperto ieri, nella caserma dei carabinieri di Nocera, l’incidente probatorio chiesto dalla Procura per far luce sul presunto giro di pedofilia consumatosi all’interno del centro massaggi di via Talamo portato a galla l’estate scorsa in seguito ad una lunga e complessa inchiesta. Ieri, davanti al Gip del tribunale di Salerno Berni Canani e al pubblico ministero Elena Guarino, il 17enne di Cava dei Tirreni, presunta vittima del selvaggio stupro di gruppo consumatosi all’interno del centro massaggi, ha ricostruito la vicenda tenendo in piedi il nucleo centrale delle accuse. Una ricostruzione lunga e particolareggiata, quella resa dal ragazzino che, assistito dall’avvocato Agostino Allegro e in modalità protetta, ha fornito ulteriori particolari sulla vicenda. Nella sala della caserma dei carabinieri dove si è aperto l’esame, c’erano anche Giuseppe Alfieri e Salvatore Ultimo rappresentati dai propri legali, gli avvocati Arturo Della Monica e Francesco Rizzo che hanno cercato di fare venire alla luce alcune contraddizioni nella versione fornita dal ragazzino e hanno infine chiesto una nuova perizia. Non sono bastate tre ore e mezzo al 17enne per ripercorrere tutta la vicenda: l’esame quindi proseguirà questa mattina nell’aula al terzo piano del tribunale di Salerno quando sarà ascoltato anche il compagno di classe del 17enne presunta vittima di una serie di palpeggiamenti. 


Il 17enne ha raccontato di essere stato adescato da Alfieri quando si trovava in compagnia di un amico. I due avrebbero dovuto sottoporsi ad una seduta di massaggio semplicemente come modelli per sponsorizzare le attività del centro. Già nel corso del primo appuntamento, tenutosi nell’ottobre 2015, però, le cose sarebbero andate diversamente e il massaggio avrebbe acquisito una connotazione strettamente erotica. I due ragazzi sarebbero stati spinti sul lettino e costretti ad un massaggio particolare con palpeggiamenti alle parti intime. La stessa cosa si sarebbe ripetuta nell’incontro successivo del dicembre 2015. La situazione, però, precipitò e a restare nelle grinfie di Alfieri fu solo il 17enne che cominciò a subire vere e proprie minacce. Se non si fosse piegato alle voglie dell’uomo, i filmati degli incontri precedenti sarebbero finiti in rete e il 17enne sarebbe stato additato come omosessuale da tutti i suoi amici. Si giunse così all’aprile dell’anno successivo quando il 17enne fu sottoposto ad un selvaggio stupro di gruppo. Nel racconto, reso ieri nel corso dell’incidente probatorio, il ragazzino ha fornito ancora una volta, tutti i particolari di quella violenza considerata dagli inquirenti, un vero e proprio “rito iniziatico” per introdurre il minore nell’universo omosessuale. Il 17enne ha raccontato della sala buia, dei cartelli con la scritta «Benvenuto tra noi», delle maschere e delle parrucche con cui gli stupratori erano travisati.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico