Acqua bollente sul padre, violenza sulla madre invalida: 32enne in manette

Acqua bollente sul padre, violenza sulla madre invalida: 32enne in manette
CATTOLICA -  Era arrivato a lanciare, con un contenitore, acqua bollente contro il padre, provocandogli ustioni sul fianco destro e gamba destra, giudicate poi guaribili in...

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CATTOLICA -  Era arrivato a lanciare, con un contenitore, acqua bollente contro il padre, provocandogli ustioni sul fianco destro e gamba destra, giudicate poi guaribili in 20 giorni. Violenza atroce e maltrattamenti feroci erano all’ordine del giorno anche ai danni della madre, nonostante questa risultasse invalida all’80%. Motivazione: era schiavo della droga e voleva soldi per potersela comprare.


I carabinieri della Tenenza di Cattolica hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nei confronti di M. V. 32enne di Cattolica, disoccupato, poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate ed estorsione. Secondo le ricostruzioni le condotte persecutorie nei confronti dei genitori andavano avanti da anni e, in alcuni casi, sarebbero sfociate in vere e proprie aggressioni fisiche. Ogni violenza o minaccia era finalizzata ad ottenere denaro ed altri beni di valore (tra cui gioielli) per acquisto di stupefacenti. La somma estorta ai genitori è stata quantificata in circa 20.000 euro solo negli ultimi due anni. 

Nel tardo pomeriggio di martedì i carabinieri della Stazione di Coriano hanno invece eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di F. P., 36enne, pregiudicato del luogo, in regime degli arresti domiciliari nella Comunità terapeutica “Papa Giovanni XXIII – Casa Betania”, poiché inottemperante alle regole imposte dalla stessa comunità, tra cui la volontà di allontanarsi dalla struttura senza le prescritte autorizzazioni. 

L’uomo era recluso nella comunità “Papa Giovanni XXIII – Casa Betania” per dei maltrattamenti in famiglia commessi nei confronti dei genitori. Entrambi gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati nella casa circondariale di Rimini.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico