Rivolta carceri, evaso a Foggia Cristoforo Aghilar: a ottobre uccise la mamma della ex fidanzata

Rivolta carceri, in fuga Cristoforo Aghilar: a ottobre uccise la mamma della ex fidanzata
In piena emergenza coronavirus in diverse carceri italiane è scoppiato il caos: a Foggia, durante la rivolta dei detenuti, sono scappati addirittura in 77. Di...

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In piena emergenza coronavirus in diverse carceri italiane è scoppiato il caos: a Foggia, durante la rivolta dei detenuti, sono scappati addirittura in 77. Di questi, 54 sono già stati catturati: tra quelli in fuga c'è un uomo di 36 anni, Cristoforo Aghilar, di cui i giornali parlarono qualche mese fa per un caso di omicidio. Aghilar lo scorso 28 ottobre uccise infatti la mamma della sua ex fidanzata, Filomena Bruno, una donna di 53 anni.


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L'omicidio avvenne a Orta Nova, nel foggiano: Aghilar, che era andato in Germania dopo essere evaso dai domiciliari, quel giorno di ottobre tornò in paese e uccise la ex suocera, andando poi a vagare nelle campagne della zona. Poi chiese aiuto ad una sua zia, che a sua volta avvertì la sorella, che chiamò subito i carabinieri e lo fece arrestare. Il 36enne, davanti al gip, scoppiò a piangere dicendo che non aveva intenzione di ucciderla, ma di essere andato da lei solo per avere notizie della figlia, con cui aveva convissuto in Germania: la ragazza, 21 anni, qualche giorno dopo tentò il suicidio.





ANCHE TRE MAFIOSI Tra i ricercati ci sono anche tre detenuti di Mattinata (Foggia) legati al clan della mafia garganica: uno era in carcere per droga, uno per un assalto a un blindato e un altro per un tentato omicidio. Al momento per tutti l'accusa è di evasione, e successivamente sarà analizzata la posizione di ogni singolo detenuto. In nottata le forze di polizia hanno effettuato una ventina di perquisizioni nel Foggiano.

Non è ancora chiaro se la protesta sia nata al momento dell'ora d'aria oppure se i detenuti siano riusciti ad aprire o a farsi aprire le celle per poi riversarsi davanti all'ingresso. Quattrocento quelli che hanno partecipato ai disordini. Devastate due palazzine ma anche l'infermeria e l'archivio del carcere. 
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Corriere Adriatico