Auto storiche, caos per il bollo Le regioni vanno in ordine sparso

Auto storiche, caos per il bollo Le regioni vanno in ordine sparso
ROMA - Conto alla rovescia per il pagamento del bollo auto che, complice il weekend, in gran parte delle regioni slitta dal 31 gennaio al 2 febbraio. La scadenza, dopo la Legge di...

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ROMA - Conto alla rovescia per il pagamento del bollo auto che, complice il weekend, in gran parte delle regioni slitta dal 31 gennaio al 2 febbraio. La scadenza, dopo la Legge di Stabilità che ha tolto l'esenzione del bollo per i veicoli storici ventennali mantenendola solo per quelli dai 30 anni in su, dovrebbe valere anche per le auto e moto storiche tra i 20 e i 30 anni di vita. Ma qui scatta il caos. Le titolari delle tasse automobilistiche sono infatti le Regioni e molte di queste nei giorni scorsi si sono rifiutate di adeguarsi alla norma nazionale continuando a ritenere valide le agevolazioni per i veicoli ventennali da loro già previste. Altre, come il Piemonte, hanno prorogato al 28 febbraio l'attuale esenzione del bollo per le ventennali e altre ancora hanno deciso di adeguarsi alla Legge di Stabilità. Tra queste c'è la Liguria, che ha però chiesto al Governo di ritornare sui suoi passi, precisando che «lo Stato interviene su una imposta regionale obbligando le Regioni ad applicarla senza averne il consenso».




Al momento quindi regna la confusione che assoggetterà i possessori di veicoli storici tra i 20 ed i 30 anni di vita a trattamenti fiscali diversi a seconda della Regione in cui si trovano. Il problema è stato affrontato circa due settimane fa in una riunione tecnica, propedeutica alla Conferenza Stato-Regioni, dalla Commissione Affari Finanziari che riunisce gli assessori regionali al bilancio.



«Abbiamo letto le norme - ha detto il coordinatore Massimo Garavaglia, assessore leghista all'Economia in Regione Lombardia - e ne abbiamo desunto che le Regioni che hanno già normato il trattamento fiscale delle auto storiche possono mantenere la norma regionale. E chi vuole farlo può normarle. In Lombardia, per esempio, manteniamo l'esenzione del bollo per i mezzi ventennali iscritti ai registri storici».



Secondo Garavaglia quindi non sarebbe necessario un intervento governativo sulla questione, anche se non esclude che la prossima Conferenza Stato-Regioni ne possa parlare. Di diverso avviso è Roberto Loi, presidente dell'Asi (Automotoclub storico italiano), che con l'FMI si era battuto strenuamente per bloccare l'eliminazione in Legge di Stabilità dell'esenzione del bollo per le auto ventennali e si augura «una pronta revisione di quanto inopportunamente deciso dal Governo. Sia sotto il profilo sostanziale che formale, per far sì che tutti i cittadini italiani si possano trovare in una posizione paritetica di fronte alla legge».



Ancora più agguerrita è la Federazione Motociclistica Italiana (FMI), titolare del Registro storico delle moto d'epoca. «Non ci arrendiamo - afferma Francesca Marozza, responsabile rapporti istituzionali - torneremo all'attacco con il Governo per il ripristino delle agevolazioni alle moto storiche. In tutta questa vicenda ci sono almeno due fattori critici: la violazione dei diritti acquisiti dei proprietari di veicoli storici ventennali, che si sta cercando di far valere anche a livello giuridico perchè chi ha pagato fino a ieri 20 euro non può ora pagarne 100; e il rischio discriminatorio che si verificherebbe se ogni regione agisse autonomamente».



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Corriere Adriatico