Il cane abbaia troppo, la padrona lo fa sopprimere pochi giorni dopo averlo adottato

Il cane abbaia troppo, la padrona lo fa sopprimere pochi giorni dopo averlo adottato
Il cane abbaia troppo e la padrona lo uccide dopo averlo adottato. Il piccolo Sturn sembrava aver trovato una famiglia che lo avrebbe amato, dopo l'abbandono e la...

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Il cane abbaia troppo e la padrona lo uccide dopo averlo adottato. Il piccolo Sturn sembrava aver trovato una famiglia che lo avrebbe amato, dopo l'abbandono e la sofferenza per lui stava iniziando una nuova vita, ma le cose sono andate diversamente.





Sturn era un cane di 4 anni, sordo e cieco, quando è stato preso in carico da una volontaria del canile Gli Amici del Randagio di Erba. La donna lo porta a casa sua in Svizzera, la la convivenza con l'altro cane non è facile e Sturn torna in canile una seconda volta. Poco dopo lo riprende con sé dicendo di aver trovato una soluzione, ma la soluzione è la morte.

La padrona ha portato il cane dal veterinario in lacrime, come ha raccontato il medico stesso a Ticino News, chiedendo che venisse soppresso perché abbaiava troppo. La polizia era sopraggiunta dicendo che se la donna non avesse proceduto alla soppressione ci avrebbero pensato loro, così ha deciso di sarle lei un ultimo saluto. La legge in Svizzera lo consente se a chiederlo è il proprietario e lui, come si fa sempre, ha controllato sulla banca dati che il cane fosse registrato proprio a nome della signora.

A raccontare la storia è stata proprio la pagina di volontari su Facebook, specificando che la donna non collabora più con loro. «Ha sottoposto ad eutanasia il cane adottato dal nostro canile da pochi giorni. Tale azione, decisa per problemi alla quiete pubblica, senza che il cane fosse malato o sofferente ( era sanissimo! ) e soprattutto senza averci contattato per chiederci di ritirarlo», hanno specificato nel post e poi concluso: «Soprattutto, ha tradito la fiducia che Sturn ( cane sordo cieco) aveva riposto in lei. Da parte nostra faremo tutto il possibile per evitare che questa persona possa in futuro adottare altri animali». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico