Bruxelles, secondo attentatore nella metro. I terroristi erano noti

BRUXELLES - C'era un secondo uomo con l'uomo che si è fatto esplodere nella metro di Bruxelles martedì scorso. La polizia belga sta cercando di determinare...

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BRUXELLES - C'era un secondo uomo con l'uomo che si è fatto esplodere nella metro di Bruxelles martedì scorso. La polizia belga sta cercando di determinare l'identità di questo secondo attentatore. Come rende noto l'emittente RTBF, la sua presenza è stata rivelata dalle immagini delle telecamere di sorveglianza accanto a Khalid el Bakraoui proprio pochi istanti prima che questi si facesse esplodere.


L'uomo porta con sé un borsone. Non è confermato se sia rimasto ucciso nell'attentato o se invece sia riuscito a fuggire, come il terzo uomo dell'aeroporto, quello con il cappello che si vede nella foto dell'aeroporto di Zavantem e riuscito per ora a far perdere le sue tracce.
 


Sarebbe intanto stato identificato grazie al dna il secondo kamikaze di Bruxelles: si tratterebbe di Najim Laachraoui, che insieme a Ibrahim El Bakraoui (fratello kamikaze che si è fatto saltare in aria in metro) si è fatto esplodere nell'aeroporto di Bruxelles. Lo scrive il sito del quotidiano belga De Standaard, citando «fonti affidabili». Resta da identificare il terzo uomo che era in aeroporto e che compare nella foto, ripresa dalle telecamere di sicurezza, con il cappello.

Laachraoui ha 24 anni ed è considerato l'artificiere del network terrorista: contro di lui la Procura belga aveva già spiccato un mandato d'arresto nei giorni scorsi, quando tracce del suo dna sono state trovate sia in due covi, sia soprattutto su almeno due cinture esplosive, una utilizzata al Bataclan, l'altra allo Stade de France. Era molto vicino a Salah.

Partito per la Siria a febbraio 2013, era proprio con Salah, in una Mercedes in affitto, quando furono fermati il 9 settembre 2015 alla frontiera tra Ungheria e Austria assieme a Mohammed Belkaid, l'uomo ucciso nel blitz della polizia a Forest di martedì scorso.

L'altro nella foto, vestito di nero, è appunto Ibrahim El Bakraoui (fratello del kamikaze che si è fatto esplodere alla stazione). Nel fermo immagine i due kamikaze indossano entrambi un guanto alla mano sinistra: dovrebbe servire a nascondere i detonatori. Spingono due carrelli carichi di valigie verdi, identiche: dentro c'è la carica esplosiva che dopo qualche minuto devasterà la hall delle partenze.


El Bakraoui era stato arrestato in Turchia ed estradato in Belgio a giugno. Le autorità belghe lo hanno rilasciato. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo quanto riportato dalla Cnn turca. Ankara ha informato Bruxelles il 14 luglio dell'arresto di un "foreign fighter" a giugno ma, riferisce Erdogan, le autorità belghe non hanno trovato legami con il terrorismo. Erdogan non ha fatto il nome dell'attentatore espulso dalla Turchia. Ha spiegato che l'uomo era stato bloccato al confine con la Siria, nella provincia di Gaziantep e che, «nonostante il nostro avvertimento che fosse un foreign fighter, il Belgio non ha stabilito legami con il terrorismo». Erdogan ha anche reso noto di aver «avvertito anche l'Olanda». L'attentatore in questione, a quanto reso noto da una fonte del ministero degli Esteri turco citato dalla Cnn turca, sarebbe Ibrahim al Bakraoui, uno dei due fratelli kamikaze identificati.

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Corriere Adriatico