La nonna gli chiede di pulire la sua stanz bimbo di 11 anni la uccide e si toglie la vita

La nonna gli chiede di pulire la sua stanz bimbo di 11 anni la uccide e si toglie la vita
La malsana abitudine americana delle "armi facili" ha ucciso ancora: e stavolta a perdere la vita sono stati in due, nonna e nipote, entrambi vittime di un cocktail...

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La malsana abitudine americana delle "armi facili" ha ucciso ancora: e stavolta a perdere la vita sono stati in due, nonna e nipote, entrambi vittime di un cocktail fatale. Da un lato una pistola lasciata colpevolmente carica e incustodita in casa, dall'altro un normalissimo ragazzino di 11 anni che faceva un po' i capricci e si rifiutava di fare quello che gli chiedeva la nonna: da questo cocktail sabato è nata una tragedia che ha sconvolto tutti gli abitanti di Litchfield Park, in Arizona, incapaci di credere che una cosa del genere potesse succedere in una famiglia così tranquilla come quella.


Yvonne Woodard, 65 anni, sabato pomeriggio si era messa finalmente a guardare la tv con suo marito Hebert dopo aver ripetuto per la centesima volta a suo nipote, di cui aveva l'affidamento esclusivo, di rimettere a posto la sua stanza. Un rimprovero dietro l'altro, come accade in tutte le famiglie, ma nulla che potesse far prevedere reazioni clamorose. Nella mente del ragazzino, però, deve essere scattata un'impensabile scintilla di follia: trovata la pistola carica del nonno l'ha impugnata, ha raggiunto la nonna alle spalle e le ha sparato alla nuca: una scena surreale alla quale, per alcuni istanti, Hebert non riusciva a credere. Il nipote è subito fuggito, lui ha tentato di inseguirlo ma ben presto si è arreso ed è tornato a soccorrere la moglie, che era già agonizzante. Pochi istanti ancora e, lontano dai suoi occhi, il nipote si è puntato la pistola contro e ha fatto fuoco.


Nel giro di due minuti, "grazie" a quell'arma lasciata incustodita e, quel che è peggio, carica, un'intera famiglia è andata in mille pezzi. Solo ora Hebert ha capito cosa vuol dire "giocare" con le armi con una confidenza tale da arrivare a pensare di poterne tenere una carica in casa come se nulla fosse: l'ora della tragedia è arrivata perfino in una famiglia tranquilla come la sua, per mano di un ragazzino che non aveva mai dato particolari problemi e che anche i vicini definiscono "uno come tanti". Il tutto come ennesima riprova del "mai dire mai" . Ora gli inquirenti decideranno se incriminarlo per aver lasciato la pistola alla portata di un minore: ma, indipendentemente da quella che sarà la loro decisione, la vita di Hebert è già distrutta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico