Bambini di sette anni costretti a fare sesso in streaming e video con abusi su neonati: 5 arresti per pedopornografia

La Polizia Postale di Milano ha analizzato oltre 117.000 connessioni. Le persone identificate, per restare anonime, avevano creato profili social con dati fittizi

Bambini di sette anni costretti a fare sesso in streaming e video con abusi su neonati: 5 arresti per pedopornografia
MILANO - Cinque persone sono state arrestate in Lombardia in flagranza di reato in un'operazione finalizzata al contrasto della pedopornografia online...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MILANO - Cinque persone sono state arrestate in Lombardia in flagranza di reato in un'operazione finalizzata al contrasto della pedopornografia online condotta dagli agenti della la Polizia di Stato di Milano. Uno è stato anche arrestato in quanto, per anni, avrebbe commesso abusi sessuali su due bambine a lui legate lui da vincolo di parentela e su una loro amica.

 

«Atti sessuali in streaming di bambini di sette/otto anni»

Gli agenti - spiega la Polizia - hanno eseguito 21 perquisizioni nelle province di Como, Lodi, Monza Brianza, Milano, Pavia e Varese, Gli arrestati avevano un ingente quantitativo di materiale pedopornografico e l'operazione ha documentanto come i cinque abbiano prodotto materiale pedopornografico inducendo giovanissimi, anche di sette/otto anni, a compiere atti sessuali in streaming. Decisiva è stata l'ispezione informatica dei telefoni, l'analisi delle chat ed il sequestro dei dispositivi in uso agli indagati, che hanno bloccato le attività di violenza sessuale.

 

 

Le perquisizioni informatiche

Le perquisizioni informatiche - spiegano ancora gli investigatori - hanno anche rivelato la condivisione online di video con abusi sessuali ai danno anche di neonati. L'indagine, svolta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano e diretta dalla Procura milanese, è nata su impulso del Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (CNCPO) del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, dopo una segnalazione giunta in ambito di cooperazione internazionale di polizia su utenti italiani coinvolti nella detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico