Autista del tram parla al telefonino: rivolta passeggeri, lui va lentissimo

Autista del tram parla al telefonino: rivolta passeggeri, lui va lentissimo
ROMA _ Autista Atac guida il tram urlando al telefonino, i passeggeri insorgono. Una brutta avventura denunciata in modo molto circostanziato da due turisti milanesi in vacanza a...

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ROMA _ Autista Atac guida il tram urlando al telefonino, i passeggeri insorgono. Una brutta avventura denunciata in modo molto circostanziato da due turisti milanesi in vacanza a Roma. L'incubo inizia alle 23 di martedì 2 gennaio. 


«Abbiamo preso il tram in Piazza Argentina - spiegano -, il 7550 della linea 46 in direzione della via di Porta Cavalleggeri, dove avevamo l’hotel. L’autista che conduceva l’autobus, che trasportava una ventina di passeggeri (molti stranieri), stava telefonando al cellulare in modo molto agitato, sbraitando problemi suoi ad alta voce».

Ed è qui che comincia il bello, si fa per dire. Il veicolo, raccontano i turisti, lungo corso Vittorio Emanuele II accelera e frena bruscamente ai semafori. Tanto che che
«tutti noi - continuano a spiegare i passeggeri -, strattonati e in evidente timore per la nostra sicurezza, abbiamo chiesto all’autista di concludere la telefonata». La risposta? «È stata molto aggressiva, con l’invito di farci i fatti nostri».

Intanto nel tram c'è chi si tiene saldamente ai sostegni, sperando che la fermata arrivi presto.
«Abbiamo cercato di riprendere il conducente ripetendogli che era responsabile della nostra incolumità: doveva quindi smettere di telefonare e guidare con maggiore prudenza, altrimenti lo avremmo denunciato».

Ma nulla. Anzi, la ritorsione dell'autista - sempre a detta dei passeggeri - è stata ancora più aggressiva.
«Ha chiuso il telefono  - spiegano - e ci ha gridato che, se volevamo andare lenti, ci avrebbe pensato lui. Da quel momento, ha rallentato la velocità a pochi chilometri all’ora, e si è messo provocatoriamente a fischiare per tutto il tragitto».


Una situazione che si è trasformata da tesa a comica. Intanto i passeggeri che salivano sull’autobus alle fermate non riscivano a comprendere il perché dell'estremo rallentamento.
«Concluso il lunghissimo attraversamento della galleria Principe Amedeo Savoia Aosta - concludono i turisti - siamo per fortuna scesi. Convinti che tutto l’accaduto possa commentarsi da solo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico