Accertamenti di paternità in Italia il 15% dei secondi figli è di un altro

Accertamenti di paternità in Italia il 15% dei secondi figli è di un altro
ROMA - Aumentano i dubbi dei papà e di conseguenza anche le procedure di riconoscimento e disconoscimento di paternità in Italia. "Negli ultimi tre anni, sono...

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ROMA - Aumentano i dubbi dei papà e di conseguenza anche le procedure di riconoscimento e disconoscimento di paternità in Italia. "Negli ultimi tre anni, sono state iscritte al ruolo circa 8.000 cause aventi come oggetto l’accertamento della paternità, mentre nel 2010 erano state 5.700". Sono i dati registrati dal centro studi dell'Associazione avvocati matrimonialisti italiani e riferiti da Gian Ettore Gassani, presidente dell'Ami.


Osserva l'avvocato Gassani: "Secondo le stime ricavabili dai dati statistici, il 15% dei secondi figli è di un padre diverso da quello ufficiale e la percentuale arriva al 25% nel caso dei terzi figli. In aumento vertiginoso le perizie ematogenetiche che i tribunali dispongono per accertare la paternità. Inoltre, è aumentata di circa il 30% la vendita online di kit per l’accertamento 'fai da te' della paternità. Tali stime dimostrano che le infedeltà coniugali sono in netto aumento nel nostro Paese o almeno il livello del sospetto degli uomini di non essere padri dei propri figli oggi è particolarmente elevato e preoccupante".

Per il presidente dell'Ami, "nel 60% dei casi tali sospetti risultano essere fondati dal punto di vista processuale, con tutte le conseguenze che ne derivano sul piano emotivo e relazionale. Con la legge del 2012 - ricorda Gassani - è venuto meno il principio del figlio legittimo, nel senso di attribuzione automatica di paternità del figlio, ma è possibile ricorrere con maggiore facilità alle procedure di disconoscimento di paternità in nome del principio di verità". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico