CASALE SUL SILE - Ha cenato assieme alla moglie Carmela, ha sparecchiato la tavola, si è seduto sulla sua poltrona e se n'è andato, dopo un attacco di tosse...
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I RICORDI
Sui social non si contano i post che ricordano Sguazzin: «Ciao grande guerriero, ci mancherai», «Ora fotografa le stelle e le nuvole», «Fai buon viaggio» sono solo alcuni dei messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia. «Stava rispondendo alle cure meglio di quanto ci aspettassimo - ha dichiarato il figlio maggiore Alessandro, famoso deejay trevigiano - la tosse, a causa della malattia, gli dava spesso fastidio ma ultimamente gli attacchi erano più lievi. Non usava più l'ossigeno. Venerdì sera è successo qualcosa che purtroppo ci ha colto di sorpresa». Fabio Sguazzin aveva iniziato a fare il fotografo per divertimento; poi la fotografia è diventata una passione. Specializzatosi anche nello sviluppo e nella stampa in camera oscura, bianco e nero, passava gran parte del suo tempo usando un Durst 601.
LA CARRIERAAveva cominciato con piccoli scatti per ristoranti, servizi matrimoniali e feste da vari amici e conoscenti. Negli anni 80 la svolta: una proposta pubblicitaria di moda per bimbi (che poi è stata pubblicata su Vogue) fu il motivo per continuare a coltivare la sua passione. «Nel suo percorso artistico - scrive proprio Vogue nel suo sito - Fabio ha pubblicato un libro in Italiano e in Tedesco dal titolo Unisono, assieme alla poetessa Petra Ohl. Ha partecipato a qualche pubblicazione su Euro Arte e nel web, fino alla mostra Wikiarte a Bologna. Nel settembre 2018 i suoi scatti sono stati inseriti nel libro Dream Venice - Black - White con 50 fotografi di tutto il mondo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico